Argomentazione cosmologica

 


Hubble è da considerare uno dei più grandi astronomi del mondo di tutto il ventesimo secolo. Egli ha

dimostrato che le galassie dell’universo si allontanano, che conseguentemente l’universo s’espande, non è

immutabile e non è eterno, come eminenti filosofi del calibro di Aristotele avevano sostenuto. Da Hubble in

poi nessuno scienziato preparato e onesto può asserire il contrario.

Se le galassie si allontanano significa che in un remoto istante del passato erano tutte concentrate in un

unico punto che viene detto con termine matematico di singolarità iniziale; le scoperte di Hubble stanno alla

base di tutta la costruzione cosmologica del Big Bang nelle varie versioni e varianti.

Se in un certo istante, secondo il modello cosmologico standard, vari miliardi di anni fa l’universo è stato

creato significa che deve esistere il suo Creatore, che non può essere che Dio in quanto per definizione Dio

è il Creatore dell’intero universo.

La prima particella, secondo alcuni esperti in materia, è stata il bosone di Higgs, detto la particella di Dio.

Questo bosone con il meccanismo di Higgs ha creato la massa delle prime particelle.

Il campo di Higgs permea tutto l’universo, secondo il modello cosmologico standard, e subito dopo il Big

Bang ha subito un processo di condensazione tachionica innescando un meccanismo che ha dato massa al

bosone di Higgs ed ai bosoni W e Z. Il campo di Higgs non viene da niente in quanto ex nihilo nihil fit, per cui

il creatore del campo di Higgs è quello che viene chiamato Dio.

Tra le prime reazioni che si sono realizzate tra le radiazioni elettromagnetiche γ, i quark q, gli elettroni e-

 ed i

positroni e+

, si possono elencare le seguenti:

q + antiquark ⇌ γ + γ

dove i raggi γ sono i fotoni,

e

+

 + e- ⇌ γ + γ,

q + antiquark ⇌ leptone + antileptone.

Due quark costituiscono un mesone mentre tre quark formano un barione. Due quark possono formare il

pione π e questo decade rapidamente. Il pione positivo decade formando un muone μ positivo ed un

neutrino υμ. Queste particelle esistono in natura anche oggi perché quando un protone cosmico entra

nell’atmosfera genera un pione urtando i nuclei degli atomi. Il pione decade e forma un muone.

La reazione che riguarda gli elettroni è riportata nei testi anche nella forma

 γ → e

+

 + edove l’energia del fotone deve essere superiore ad un MeV. Questa reazione si verifica anche oggi ed è

stata realizzata in alcuni laboratori. Si comprende facilmente che da una radiazione elettromagnetica si

creano due particelle: l’elettrone ed il positrone. Praticamente dall’energia iniziale, dai fotoni ( γ ) si sono

prodotte le prime particelle. Questa è una conferma dell’equazione di Einstein sull’equivalenza della massa

con l’energia ( E = mc2

 ). La pressoché totalità dei fisici usa la parola creazione; il fotone non ha una massa,

prima della reazione non esiste una massa, non esiste la materia, dopo la reazione esistono due particelle

con la propria massa, un elettrone ha una massa di 9,1×10-31 kg. Quasi tutti usano la parola creazione. La

reazione si è verificata agli albori dell’universo. Del resto si usa la parola creazione nelle celle fotovoltaiche

quando la radiazione solare raggiunge il semiconduttore, si ha la creazione d’una coppia elettrone-lacuna.

La creazione dunque è avvenuta nell’universo ed avviene ancora.

Se c’è una creazione deve esistere il Creatore.

In alcuni casi la creazione è fittizia: nelle celle la lacuna non è altro che un atomo ionizzato, la radiazione

stacca l’elettrone dal semiconduttore, non lo crea. Nella reazione scritta invece esiste una vera creazione di materia che prima non esisteva.

Allo stato attuale delle conoscenze si può affermare che queste sono le origini del cielo e della terra secondo eminenti studiosi: in principio Dio ha creato uno speck cioè un granello di materia iniziale costituito da un gruppo di quark e di antiquark. Alcuni parlano di stew cioè stufato in forno caldo o grande agitazione di particelle elementari.

Quark ed antiquark si annichilivano e si creavano in continuazione in un processo continuo di creazione ed annichilazione, come in una lotta tra la vita e la morte. Era una sfera nera perché la luce non passava, i fotoni non potevano attraversare la materia. I quark erano vicini tra loro, gli atomi non esistevano. L’energia posseduta dai quark era grandissima e gli eventuali fotoni venivano assorbiti, non potevano attraversare lo speck. Le distanze tra i quark in un nucleone sono intorno a 10-15 m che corrispondono ad un femto o fermi, mentre le dimensioni di un atomo sono intorno ad un Angstrom che corrisponde a 10-10 m.

Un quark di tipo d emette un astenone carico che è un bosone e questo decade in un tempo brevissimo in un elettrone ed un antineutrino. L’elettrone è un leptone così dai quark si sono formati i leptoni secondo ledue reazioni

u → d + e+
 + νe
e
d → u + e-
 + (-νe).
Il quark up è decaduto nel quark down ed il quark down è decaduto nel quark up.
Con la forza debole si spiega il decadimento beta che è stato studiato da Enrico Fermi. e+
 è il positrone, νe è il neutrino elettronico e -νe è l’antineutrino. Le reazioni avvengono attraverso i bosoni intermedi carichi W che scompaiono dopo poco tempo secondo il diagramma di Feynman.
Se ad un certo momento, dentro il primo nanosecondo, sono apparsi i primi quark ed i primi leptoni, le prime particelle materiali, la prima materia, la prima energia significa che una Causa precedente li ha generati e questa Causa increata è quello che viene chiamato Dio. La materia non ha l’attributo dell’eternità, come alcune concezioni materialistiche possono sostenere. La materia è solo l’effetto, ma ad ogni effetto deve corrispondere una causa in fisica, nella realtà, nella scienza e nella logica. Da niente non viene niente. Ad ogni perché ci deve essere un motivo. Ad ogni domanda deve essere data una risposta e la risposta è Dio. È Dio che ha creato l’intero universo, né potrebbe essere altrimenti. Il dato razionale coincide con il dato rivelato. Dove indietro nel tempo si arresta la cosmologia, comincia la teologia. Alcuni libri di cosmologia citano Dio esplicitamente ma anche quelli che non nominano Dio parlano di creazione; se esiste la creazione deve esistere il Creatore.
I cosmologi ed i fisici che parlano di creazione sono molti:
Siemens e Jensen, Harrison, Stephen Hawking, Paul Dirac, Enrico Fermi, Gamow, Peter Coles, Baryshev Yurij, Narlikar, Silvio Bonometto, Ugo Amaldi, George Smoot, Maurizio Gasperini, Peter Patrick, JeanPhilippe Uzan, Misner, Giovanni Montani (…).
Se s’è stata una creazione di materia, di energia e di particelle significa che c’è stato un Creatore. Se esiste il creato deve esistere il Creatore. Se esiste il verbo deve esserci un soggetto; se esiste un predicato deve esistere il soggetto. È analisi logica, è filosofia ma è anche fisica: se esiste l’effetto, deve esistere la causa.
Chi non parla di creazione parla per esempio di produzione ma il ragionamento non cambia: se esiste una produzione deve esistere un Produttore, se esiste una vigna deve esistere un Vignaiolo, produttore,
lavoratore o proprietario della vigna, come dice il Vangelo.
Più sottile è la critica di chi postula l’esistenza di un campo φ per la creazione, ma anche in questo caso si può asserire che se esiste il campo deve esistere il Creatore del campo. La catena delle produzioni o delle creazioni si sposta sempre più indietro ma alla fine la creazione iniziale esige necessariamente l’esistenza di un Creatore universale, spirito nella sua natura, eterno nella sua durata, immutabile nella sua struttura, onnisufficiente riguardo a tutto il possibile e a tutto il reale.
In realtà il parametro H di Hubble non è costante per cui il calcolo eseguito è approssimato. Se si assume il valore di 65 km/s/Mpc, si ottiene un’età di 15,04 miliardi di anni. Un calcolo esatto dovrebbe essere eseguito in modo integrale, non deve venir fuori da una magia, da una sfera di cristallo o da un incantesimo.
Indicando con t la variabile tempo, con un calcolo integrale deve essere
 T
T = ∫ dt
 0
dove con T si è indicata l’età dell’universo e con t la variabile d’integrazione. La formula scritta è una formula integrale esatta di matematica. Al contrario della fisica, dell’ingegneria e della cosmologia, la matematica è una scienza esatta, ma è una scienza astratta, non fornisce il numero di anni dell’universo. La matematica è una scienza esatta e se si vuole perfetta, con la sua perfezione relativa riflette la perfezione assoluta di Dio stesso. Con i suoi simboli, le sue formule, le sue dimostrazioni e le sue astrazioni ha un fascino ed una bellezza che richiama la stessa bellezza di Dio, autore e fonte di ogni cosa bella; però per avere un numero, una stima dell’età dell’universo, bisogna procedere con formule empiriche che sono approssimate e conipotesi, numeri di partenza che sono affetti da errori. Il parametro di Hubble è il rapporto tra la velocità di recessione delle galassie e la distanza per cui si può scrivere
H = v / r.
11
Con l’apice o con il punto viene indicata la derivata d’una funzione. Introducendo il fattore di scala a(t)
dell’universo e la sua derivata temporale aʹ = da/dt, il parametro di Hubble diventa  H = aʹ/a e l’età dell’universo può essere calcolata con la formula A T = ∫ da/aʹ. 0 Il parametro a deve essere calcolato con le equazioni cosmologiche, riportate nelle appendici. I cosmologi hanno inserito nell’integrale le equazioni cosmologiche e hanno ottenuto che l’inverso della costante di Hubble è un estremo superiore. L’età dell’universo può essere due terzi di quel valore. Due terzi di 13,97 è 9,31 miliardi d’anni. La vera età dell’universo dovrebbe essere compresa tra questi due valori, secondo la cosmologia standard. Il parametro di redshift z(t) è la variazione percentuale della lunghezza d’onda z(t) ≝ ( λ0 - λ ) / λ ed essendo c = λ ν si ha z(t) = ( ν - ν0 ) / ν0 . Si dimostra che è z(t) = ( a0 - a ) / a e conseguentemente 1 + z(t) = a0 / a. Derivando s’ottiene dz / dt = - H a0 / a e dz / dt = - H ( 1 + z ). Ricavando dt si ha dt = - dz / [ H ( 1 + z ) ]. Gasperini nelle sue Lezioni di cosmologia teorica usa questa ultima espressione di dt, mentre Capozziello nella sua Introduzione alla relatività generale utilizza l’espressione dt = da / a’ per il calcolo integrale dell’età dell’universo. L’espressione del fattore di scala a ( t ) deve essere ricavata risolvendo le equazioni cosmologiche. Il parametro di Hubble per definizione è H = aʹ / a dove a(t) è il fattore di scala ed a numeratore si trova la derivata rispetto al tempo del fattore di scala. In funzione della densità dell’universo rispetto alla densità critica, il modello dell’universo è aperto, chiuso o nel caso limite si espande ma a velocità decrescente. La materia incurva lo spazio per cui dalla densità dipende la curvatura rispettivamente negativa ( geometria iperbolica ), positiva ( ellittica ) o nulla per uno spazio piatto ( geometria euclidea ). Un primo calcolo approssimato si può effettuare con i modelli semplificati dell’universo di Einstein-De Sitter. Partendo dall’equazione di conservazione dell’energia
d a 3  + p   dt d a 3 = 0 con un’equazione di stato del tipo p =   dove p è la pressione,  è la densità e  è l’indice adiabatico uguale a vs 2 / c2 con vs pari alla velocità del suono nel fluido in esame, si ottiene   dt d a 3  +     dt d a 3 = 0 . Per problemi di simboli con il punto è indicata la derivata d’una funzione rispetto al tempo. Derivando si ha 3 a2 . a  + a3 .  +   3 a2 . a = 0 o a 3 .  + 3 a2 . a  ( + 1 ) = 0 da cui risulta   . + 3 a a . ( + 1 ) = 0. Integrando  d + 3 a da ( + 1 ) = 0 si ottiene ln  = - 3 ( + 1 ) ln a + costante o ln  = - 3 ( + 1 ) ln a + ln cost e conseguentemente si ha  = 3  1 a cost   . Essendo  =  c 2 , risulta 0  =  1 0 a a        3  ed usando l’equazione del moto 13 2 a a           . = 8 3  G  , si ottiene 2 a a           . = 8 3  G 0  1 0 a a        3  . Normalizzando a 1 la costante si ha 2 a a           . =  1 a 1        3  e conseguentemente 2 a       . = 3 1 a 1   . Con altri passaggi risulta 2 3 1 a a   . = 1, dt d           1 2 3 a  = b dove b è una costante. Integrando si ha           1 2 3 a  = b t + Costante ed imponendo a = 0 per t = 0 si ha Costante = 0 per cui il fattore di scala, nel modello cosmologico di Einstein-de Sitter, è del tipo a ( t )  31   2  t . Se il cosmo è costituito da un fluido rigidissimo come all’inizio dell’universo (  = 1 ), risulta a  3 1 t , se l’universo è costituito da particelle relativistiche, fotoni e neutrini (  = 1/3 ), il fattore di scala è a  2 1 t e, se il cosmo è costituito da polvere incoerente con pressione nulla come barioni, materia non relativistica (  = 0 ), è  a  3 2 t . Questo è il modello cosmologico di Einstein-de Sitter cioè è il modo con cui Einstein e de Sitter hanno spiegato l’espansione e l’evoluzione dell’universo. In questo modello si è supposto che al tempo t = 0 sia a = 0 per definire il valore della Costante, quindi non si può concludere che è nullo il fattore di scala al tempo zero perché è un’ipotesi, non può essere una conclusione o deduzione dall’equazione scritta. Non si può concludere che l’universo non esisteva al tempo t = 0, un ragionamento di questo tipo sarebbe una finzione, un imbroglio. Il ragionamento giusto è questo: se la Costante ha un valore qualsiasi C diverso da zero allora l’equazione diventa a ( t )  31   2  ( b t  C ) . In questo caso al tempo t = 0 le dimensioni dell’universo sono 31   2  ( C ) per cui l’universo esiste, c’è. Al tempo t = - C/b l’universo ha dimensioni nulle cioè non esiste, non c’è per cui, se poi nell’istante immediatamente successivo ha una dimensione diversa da zero, significa che Qualcuno l’ha voluto creare, ha causato la sua nascita od origine, l’ha chiamato all’esistenza oppure l’ha creato dal nulla secondo le parole che si preferiscono usare. Questo Qualcuno è Quello che viene chiamato Dio. Derivando l’equazione d’ Einstein-de Sitter a ( t )  31   2  t si ha aʹ(t)  31   2 t 3(1 ) -1-3    e facendo il rapporto ( aʹ / a ) si ottiene H = 31   2 t -1 o H = 31 t 2   . L’ultima relazione scritta rappresenta il legame tra il parametro di Hubble ed il tempo; inserendo il valore attuale della costante di Hubble Ho si ricava il bilancio Ho =   o 3 1 t 2   . A questo punto bisogna distinguere 3 casi:  = 0, l’universo è costituito da polvere incoerente con pressione nulla, la materia non è relativistica, si tratta di barioni;  = 1/3, l’universo è dominato dalla radiazione, da materia relativistica cioè fotoni e neutrini;  = 1, l’universo è costituito da un fluido rigidissimo ( stiff-matter ) come potrebbe essere accaduto all’inizio dell’universo subito dopo il big bang. Nel caso di polvere incoerente, come potrebbe essere attualmente, si ottiene per l’età dell’universo to = 3 2 Ho -1 . Il numero che si ottiene dovrebbe essere ridotto moltiplicandolo per 3 2 ; esso sarebbe una sorta di limite 15 estremo superiore. I calcoli cosmologici eseguiti per la stima dell’età dell’universo con il modello standard hanno portato a questi risultati: Capozziello ( pagina 212 ) 13,7 miliardi di anni, Gasperini ( pagina 65 ) 13,69 ± 0,13 miliardi d’anni, Wikipedia in italiano 13,82 miliardi d’anni, Wikipedia in inglese 13,799 ± 0,021 miliardi d’anni, NASA WMAP del 2012 13,772 ± 0,059 miliardi d’anni, ( … ). In ogni modo 13,7 o13,8 si può arrotondare a 14 miliardi d’anni perché la cifra decimale è superiore a 5. Se 14 miliardi d’anni fa l’universo non esisteva e ad un certo momento s’è innescato un Big Bang, significa che qualcosa o Qualcuno ha innescato questa grande esplosione; da niente non viene niente, " ex nihilo nihil fit ". Questo Qualcuno è quello che si chiama Dio, il creatore dell’universo. Con la cosmologia scientifica moderna si dimostra che Dio c’è ed al tempo stesso che nella Bibbia esistono errori perché l’universo non risale a 5 giorni prima della storia d’ Adamo ed Eva. In cosmologia bisogna ascoltare i cosmologi perché sono i più esperti, in antropologia bisogna ascoltare gli antropologi sulle origini dell’uomo, in storia gli storici, in etnologia gli etnologi sulla discendenza di Noé eccetera. Lo stesso Concilio vaticano II nella Costituzione pastorale Gaudium et Spes asserisce La legittima autonomia delle realtà terrene nella prima parte al paragrafo 36 ed afferma che “ la ricerca metodica di ogni disciplina, se procede in maniera veramente scientifica e secondo le norme morali non sarà mai in reale contrasto con la fede, perché le realtà profane e le realtà della fede hanno origine dal medesimo Dio ˮ. Procedere in maniera scientifica significa procedere con le scienze: la cosmologia, la paleoantropologia, la storia, l’etnologia, la matematica, la fisica (…). L’autorità del Concilio è superiore a quella dei vescovi e dello stesso Papa da solo, perché il Concilio ecumenico è la suprema Assise di tutti i vescovi cattolici della Terra con il Papa e con i rappresentanti delle altre chiese cristiane. Nella Sacra Bibbia dei Papi in data 2016-04-17, sul sito internet della Santa Sede ( w2.vatican.va/content/vatican/it.html ) nei Testi fondamentali, all’inizio della Genesi nel racconto della creazione sta scritto: " … E fu sera e fu mattina: primo giorno … E fu sera e fu mattina: secondo giorno… terzo giorno…quarto giorno… quinto giorno… sesto giorno…". Nell’esegesi, commento o introduzione, prefazione ecc. non c’è scritto che un giorno vale più di 1 miliardo d’anni, per cui ci sono errori nella Bibbia. La verità è bella perché copre di ridicolo la menzogna; ma la verità è una, come Dio è uno, non esiste una doppia verità: quella scientifica e quella di fede. Conseguentemente la prima pagina della Bibbia non è Parola di Dio. La doppiezza è la falsità, la verità viene da Dio che ha detto nei Comandamenti di non dichiarare il falso, Gesù ha detto: Io sono … la Verità. Dio è la fonte di ogni verità. Nei lezionarî cattolici che vengono letti durante le messe nelle chiese cattoliche, i vescovi italiani della Commissione liturgica CEI hanno scritto Parola di Dio nella prima pagina della Genesi, quindi hanno torto su questa questione sia i Papi che i vescovi, ma hanno torto pure i laici che leggono quella pagina come Parola di Dio. Dio è infallibile, gli uomini sbagliano, nella prima pagina della Genesi esistono errori, per cui la prima pagina non può essere Parola di Dio. Chi vuole contrabbandare una parola non vera per Parola di Dio è un contrabbandiere. Alonso Schökel nella Bibbia degli editori Marietti scrive: La Genesi non è un mito, benché utilizzi espressioni e riferimenti mitici. Praticamente nella Genesi si trovano miti e numeri sbagliati, però è vero che Dio ha parlato ad Abramo, Giacobbe ( … ) e la Bibbia contiene la Parola di Dio. Luciano Pacomio nell’introduzione parla di “ narrazioni delle origini reinterpretate nei loro elementi mitologici ( Genesi 1-11 )ˮ. Per una critica propositiva e non solamente denigratoria, si propone di togliere l’espressione Parola di Dio per la prima pagina della Genesi nei lezionarî e nei messali; nella Bibbia bisogna scrivere nel commento o nell’esegesi oppure nell’introduzione che i sei giorni della creazione corrispondono a più di 13 miliardi d’anni secondo la cosmologia moderna, conciliando così la scienza con una fede autentica, liberata da ogni scoria d’ignoranza e di superstizione. Un’altra soluzione può essere quella di togliere completamente la prima pagina della Genesi dai lezionarî e dai messali per le letture in chiesa; analogamente bisognerebbe togliere tutte le altre pagine della Bibbia che contengono errori dai lezionarî. Il big crunch potrebbe corrispondere, per esempio secondo Hawking, ad un gigantesco buco nero o wormhole in cui l’universo intero sarebbe risucchiato. In alternativa il big crunch potrebbe essere un universale collasso gravitazionale. Universo significa verso l’Uno, che è Dio in quanto Dio soltanto è Unico. Dall’esistenza dell’universo consegue necessariamente l’esistenza di Dio. Prima di procedere con le prove o le dimostrazioni vere e proprie dell’esistenza di Dio bisogna scandagliare il significato stesso delle parole. Se esiste l’universo, esiste Dio. Tutte le cose del mondo sono indirizzate verso Dio appunto si chiama universo, come i fiori sono orientati verso il Sole, così tutte le cose parlano di Dio. Narrano il cieli la gloria di Dio.

Commenti