g) Le origini dell’uomo
Molti libri sono stati scritti sull’origine dell’uomo, dopo Darwin. Gli animali derivano dai pesci. I primati
sono le scimmie più simili all’uomo. Gli scimpanzè ed i bonobo hanno il 98% del DNA uguale a quello
dell’Homo sapiens. Sembra, in base ad alcune teorie evoluzionistiche, che gli ominidi discendano dalle
scimmie catarrine che fanno parte dell’ordine dei primati comprendenti i lemuri, dette proscimmie oggi viventi
in Madagascar. I primati a loro volta discendono da mammiferi di piccole dimensioni, sopravvissuti ad una
catastrofe precedente. Le tupaie esistono anche oggi. Questi animali nella linea evolutiva deriverebbero
dagli insettivori. I mammiferi discendono dai rettiliomorfi passando attraverso gli amnioti ed i sinapsidi.
Sono stati disegnati veri e propri alberi evolutivi simili agli alberi genealogici.
La prima specie di mammifero sembra che sia vissuta nell’America del Nord 160 milioni di anni fa; era un
animale di piccole dimensioni, come un ratto, notturno ed arboricolo.
L’embrione umano nel ventre della madre rassomiglia ad un pesce, poi ad una rana ed infine ad un rettile,
secondo alcuni.
L’evoluzione della vita ha seguito questi eventi:
I dinosauri si sono estinti all’incirca 66 milioni di anni fa, probabilmente per una grossa meteorite di 10 km di
diametro caduta nello Yucatán con la creazione d’un cratere di 200 km di diametro; ci sono gli indizi nell’iridio
delle meteoriti. In Italia a Gubbio è stato trovato dell’iridio, elemento insolito e raro sulla Terra, ma comune
nelle meteoriti. Un’alternativa a questa spiegazione può essere costituita da grandiose e distruttive eruzioni
vulcaniche. Si sono verificate piogge acide e s’è prodotto un effetto serra. La polvere sollevata ha impedito ai
raggi solari d’arrivare sulla terra e l’erba non è più cresciuta. Gli squali non si sono estinti, 28 milioni d’anni fa
è vissuto il megalodonte, squalo di 50 tonnellate e 18 metri di lunghezza. Le prime scimmie risalgono a 60
milioni d’anni fa. L’era cenozoica o terziaria è l’era dei mammiferi. Sembra che gli ippopotami e le balene
discendano da un unico animale con le zampe; le balene si sono adattate a vivere nell’acqua e lentamente le
zampe sono sparite, secondo la trasmissione televisiva Missione Natura ( 2008-05-23 ).
L’Aegittopithecus risale a 35 milioni di anni fa. Successivamente si è sviluppato il Ramapithecus 14 milioni di
anni fa a Rama in India, mentre per alcuni Rama sarebbe la settima incarnazione del dio Visnu. Il
Keniapithecus risale a 10 milioni di anni fa. Questi non erano uomini né ominidi, erano scimmie a tutti gli
effetti. I primi ominidi dovrebbero risalire a 6-7 milioni di anni fa in Africa, secondo alcuni studiosi. Sono stati
chiamati Orrorin, erano esteriormente come gli scimpanzè. Secondo alcuni il Ramapithecus sarebbe un
ominide.
Ida è il nome dell’olotipo di Darwinius masillae ( nome scientifico ) risalente a 47 milioni d’anni fa. Il primate
rappresenta una forma di transizione verso gli aplorrini che sono i parenti più evoluti degli strepsirrini ( lemuri
). Gli aplorrini si separarono dagli strepsirrini 63 milioni d’anni fa, 40 milioni d’anni fa le platirrine si
separarono dalle catarrine. Dalle catarrine, che comprendono i cercopitecidi, 25 milioni d’anni fa si
separarono gli ominidi.
Esistono ossa, ritrovate in Kenya, che risalgono a 6 milioni di anni fa. Gli Orrorin ritrovati in Kenya hanno una
angolo di 120 gradi tra la diafasi ed il collo del femore come gli uomini moderni, mentre le scimmie
antropomorfe hanno un angolo di 90 gradi. Questo consentiva all’Orrorin di bilanciare meglio il peso del
corpo sugli arti posteriori mentre le scimmie antropomorfe scaricano il peso su 4 arti. Conseguentemente
l’Orrorin era bipede mentre le scimmie antropomorfe sono quadrupedi. L’Orrorin tugenensis prende il nome
dalla regione Tugen Hills nel Kapsomin in Kenya. La parola kenyota Orrorin significa uomo originale. I canini
con forma intermedia tra quella dell’uomo e dello scimpanzè dimostrano una dieta onnivora. L’Orrorin risale
a 6 milioni d’anni fa, i fossili sono stati spostati a Nairobi in un luogo segreto. Il genere è Orrorin, la specie
Orrorin tugenensis, la tribù è Hominini e la famiglia è Hominidae nella classificazione scientifica.
Le scimmie sono arboricole; i primi ominidi sono scesi dagli alberi quando finivano i frutti e hanno cominciato
a camminare nella savana, avevano i peli sulla faccia. Per scorgere sopra l’erba eventuali predatori si sono
drizzati su due arti soltanto. Sono usciti dalle foreste, per camminare su due arti la colonna vertebrale si è
incurvata ed il bacino è aumentato di volume. Si sono spostati dall’ovest dell’Africa verso l’est e hanno
raggiunto la Rift Valley.
Secondo un’altra interpretazione i primati si sono spostati verso l’est e nella Rift Valley, nella valle dell’Omo
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si è sviluppato l’uomo; l’Omo Bottego è un fiume dell’Etiopia. La Rift Valley si sta allargando, probabilmente
l’Africa in futuro si spaccherà.
L’uomo eretto ha il femore diversamente conformato per la stazione eretta.
Il pitecantropo eretto viveva nell’isola di Giava, presso il fiume Solo, ma sarebbe un preominide. Più tardivo è
l’homo soloensis di cui sono stati scoperti 11 crani nell’isola di Giava.
L'homo erectus potrebbe essere il primo essere umano ad essere vissuto in una società monogoma,
secondo Wikipedia.
Dalla scimmia all’uomo c’è un salto ontologico che non è possibile senza un intervento dall’esterno. Solo Dio
può aver creato l’uomo, che è un essere dotato d’una parte spirituale, l’anima, e d’una coscienza. Dio è
Spirito, come ha rivelato Gesù nel suo Vangelo, e ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza, cioè
creatura spirituale, come risulta dalla Genesi.
Il telegiornale scientifico Leonardo il 2009-12-31 ha parlato della scoperta di un ominide di genere femminile
risalente a 4 milioni e quattrocentomila anni fa in Africa. Era alta un metro e 20 centimetri con un volume
encefalico compreso tra 300 e 350 cm3
, un quinto dell’uomo di oggi, del genere Ardipithecus ramidus
soprannominata Ardi di peso complessivo pari a 50 kg. I suoi resti sono stati trovati in un villaggio di nome
Aramis nella Rift Valley in Etiopia a 74 km dal luogo dove sono stati trovati i resti di Lucy con un cervello di
volume compreso tra 400 e 550 cm3
. Il telegiornale scientifico ha confermato che gli ominidi si sono
differenziati dagli altri primati circa 6 milioni d’anni fa.
Esistono i resti di un antichissimo ominide in Ciad, appartengono al Sahelanthropus tchadensis risalente a 6
o 7 milioni d’anni fa, soprannominato Toumaï ( Speranza di vita ). Si tratta di un teschio con alcuni denti e
pezzi di una mandibola. La scatola cranica è simile a quella delle scimmie mentre la faccia ed i denti sono
simili a quelli di un uomo. Visse al momento del bivio evolutivo tra l’ominide e la scimmia.
In Ciad è stata trovata anche una mandibola di un Australopithecus bahrelghazali.
Tre milioni d’ anni fa si sono sviluppati gli australopitechi in Africa. Sono stati trovati resti nel Transvaal.
Lucy era un’ominide di genere femminile di 3,4 milioni di anni fa, il volume del cervello era modesto, inferiore
a 800 cm3
. Era alta 1,2 metri, pesava 30 kg ed aveva 20 anni. Le ossa di Lucy in Etiopia si sono fossilizzate,
ricoperte di terra e di sabbia, in fondo ad un corso d’acqua a 150 km da Addis Abeba e sono arrivate fino a
noi. La sabbia è entrata dentro l’osso e si è formato un fossile, l’osso si è fossilizzato. Lucy era un
australopithecus afarensis cioè della regione chiamata Afar, aveva le dita dei piedi parallele come noi. Le
scimmie hanno le dita aperte, il pollice dei piedi è opponibile alle altre dita. La prova è inconfutabile, le ossa
complete di Lucy sono conservate oggi dentro il vetro in Etiopia. Mangiava erbe e carni, lo si deduce dai
denti. Era una donna, lo si deduce dal bacino largo. Non sapeva nuotare, per questo è affogata nell’acqua.
Viveva in un gruppo, si era sviluppata la socialità. Gli australopiteci erano sociali ed usavano i bastoni. Le
ossa di Lucy sono state trovate nel 1974 insieme ad altre ossa in un territorio oggi brullo e senza
vegetazione, mentre i ricercatori ascoltavano una canzone da cui è stato preso il nome.
Tre milioni d’anni fa s’è verificata una glaciazione.
Gli australopitechi appartengono al pliocene dell’era cenozoica o terziaria, che finisce circa 1,8 ( 2,6 ) milioni
di anni fa. L’uomo sapiens appartiene al pleistocene dell’era neozoica o quaternaria.
Nella gola di Olduvai, nel Serengeti in Tanzania, è stato scoperto l’australopithecus boisei o Zinjanthropus e
sono state rinvenute orme od impronte di ominidi più antichi risalenti a 3 milioni e mezzo d’anni fa.
L’australopithecus boisei oggi è chiamato Paranthropus boisei, è vissuto nell’Africa orientale tra 2,6 e 1,2
milioni d’anni fa. Al tempo degli australopitechi, circa 3 milioni d’anni fa, s’è verificata una glaciazione.
Esistono 3 specie del genere Paranthropus:
il Paranthropus aethiopicus,
il Paranthropus boisei da Boise che ha finanziato la ricerca ed
il Paranthropus robustus.
Il Paranthropus, soprannominato schiaccianoci, è vissuto tra 2,7 e 2 milioni d’anni fa, accanto al genere
Homo, dopodiché s‘è estinto.
Probabilmente l’Homo habilis era antenato dell’Homo ergaster, secondo Wikipedia.
Due milioni d’anni fa l’Homo habilis ha usato un chopper, mannaia ( ascia ), generalmente di cobalto,
scheggiato solo da una parte; l’utensile fungeva da percussore. Era uno dei primi prodotti dell’industria, un
utensile con il bordo tagliente. Si tratta d’una cultura dei ciottoli o Pebble culture. La percussione poteva
essere diretta, indiretta, bipolare su incudine o a pressione. L’Homo habilis è vissuto tra 2,4 e 1,5 milioni
d’anni fa; il suo volume encefalico era di 600/750 cm3
.
I primi reperti litici risalgono all’ Olduvaiano, da Olduvai Gorge in Tanzania, che va da 2,5 a 0,5 milioni d’anni
fa con la produzione di chopper. I manufatti litici successivi detti acheuleani, il cui nome deriva da SaintAcheul in Francia, vanno da 700000 a 120000 anni fa e comprendono utensili bifacciali, amigdale, raschiatoi
e punte.
La datazione viene fatta con metodi scientifici usando il decadimento dell’isotopo di peso 14 del carbonio.
Il carbonio con numero atomico 6 esiste in natura in tre forme isotopiche: il C 12, il C 13 ed il C 14. In un
corpo umano di 70 kg il carbonio ha un peso di 14 kg. Solo il carbonio 14 è radioattivo e si forma nella parte
alta dell’atmosfera dall’azoto per bombardamento con i neutroni cosmici. Decade nell’azoto emettendo un
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elettrone e la vita media è di 5730 anni per cui è adatto per datazioni di resti animali o vegetali fino a 50 o
100 mila anni. Durante la vita d’un corpo per il continuo ricambio metabolico e per la continua respirazione le
proporzioni tra i vari isotopi del carbonio nel corpo rimangono sempre le stesse. Quando il corpo muore non
avviene più il ricambio per cui il C 14 non è più sostituito e comincia a decadere. Il decadimento continua e
dalla misura della radioattività con i contatori si può risalire all’età per esempio d’un osso.
L’australopiteco afarensis mangia prevalentemente bacche e frutti, nella dentatura mancano i grandi canini.
Saltuariamente mangia carne.
Gli australopiteci si differenziano in due categorie: gli erbivori, che non hanno canini, hanno denti molari
larghi per masticare ed intestini lunghi per digerire ed i carnivori che hanno il cervello più grosso.
In Tanzania sono state ritrovate impronte di piedi d’ominidi risalenti a 3,5 milioni di anni fa.
In Sudafrica si è sviluppata un’altra specie di australopiteco; tra 4 milioni e 2 milioni di anni fa è vissuto
l’australopiteco africanus.
In Sudafrica sono stati ritrovati teschi di ominidi risalenti a 2 milioni di anni fa. Uno scheletro è alto 1,2 metri.
In una caverna sono stati ritrovati teschi ed ossa.
Nel Transvaal in Sudafrica esistevano grotte di tipo carsico; erano state fatte buche con trappole interne,
dove sono caduti uomini ed animali. Le ossa si sono accumulate in queste trappole, c’è lo scheletro d’un
australopiteco di 3,3 milioni di anni fa. A Pretoria è stato costruito un museo, dove si trova un cranio d’un
australopiteco africanus di 2,5 milioni di anni fa. Era bipede, ma dormiva sugli alberi. L’età media era di 25
anni. Questi ominidi venivano sbranati dai leopardi e dai carnivori. Nel museo di Pretoria è conservato il
cranio d’un bambino ghermito da un rapace di 2 milioni di anni fa.
Oltre le specie segnalate esistevano altre specie di australopitechi: l’Australopithecus robustus,
l’Australopithecus boisei, l’Australopithecus anamensis, l’Australopithecus sediba, l’Australopithecus garhi.
Secondo l’enciclopedia Piccola Treccani l’australopiteco sarebbe un antropoide e non una scimmia
antropomorfa.
L’Austrolopithecus boisei aveva grandi mascelle e mandibole, grandi denti molari per masticare in quanto era
erbivoro. Le fasce muscolari per la masticazione arrivavano fino alla sommità della testa per cui il cervello
era piccolo. Gli animali erbivori devono masticare a lungo e sono ruminanti. Un cranio di grosse dimensioni
di questo australopiteco è stato mostrato alla televisione il 2008-12-13.
Circa 1,6 milioni di anni fa il cervello ha superato in volume gli 800 centimetri cubici, si è sviluppato l’Homo
ergaster, che arrivava in altezza a 1,8 metri. L’ergaster, alto e sottile, è andato in Asia ed in Europa. L’erectus
ha un sentimento, soffre, piange la morte della compagna, versa lacrime. L’ Homo erectus era capace
d’attività lavorativa.
L’Homo erectus è venuto in Europa circa 1,2 milioni di anni fa. Esistono resti di 1 milione di anni fa. Nel 2007
è stato scoperto un dente nella Sierra di Atapuerca nel nord della Spagna; il dente risale a 1,2 milioni di anni
fa. Quegli uomini mangiavano cervi, bisonti e macachi.
In Italia esistevano ominidi circa 1 milione di anni fa: esistono le prove in Puglia ed a Monte Poggiolo vicino
Forlì, dove è stata rinvenuta una pietra bifacciale del paleolitico risalente a 1 milione d’anni fa. Praticavano il
cannibalismo.
In Puglia sono stati ritrovati reperti litici, pietre scheggiate, risalenti a 1,5 milioni d’anni fa. Sono dovuti a
discendenti degli ergaster africani e dell’Homo georgicus vissuto in Georgia 1,8 milioni d’anni fa. In Puglia
sono stati ritrovati ossi di rinoceronti, mammut, di tigri dai denti a sciabola, di iene. Ad Isernia esistono reperti
litici, come chopper, risalenti a 700000 anni fa.
A Grandolina in Spagna, vicino ad Atapuerca, esiste un secondo sito dove sono stati trovati resti di un uomo
( ancestor ) risalente a 800000 anni fa. Nel Pozzo delle ossa, profondo 13 metri, in Spagna esistono resti di
28/30 uomini preistorici. Esiste un cranio di 1200 cm cubici risalente a mezzo milione di anni fa. Erano
uomini alti 1 metro e 75 cm, alcuni dei quali arrivavano a pesare 90 kg. È il santuario più antico del mondo.
Questi uomini non praticavano il cannibalismo, rispettavano gli altri. Il sito risale a mezzo milione di anni fa.
L’Homo habilis nel paleolitico usa la pietra, rompendo un sasso di pietra si producono delle schegge che
sono utili per tagliare la carne. È noto che gli scimpanzè usano pietre o sassi per schiacciare le noci ed
utilizzano dei bastoni; anche alcuni uccelli usano dei bastoni per stanare gli insetti dal loro nido e mangiarli.
Levigando la pietra si possono ottenere delle punte che servono per fare lance, con cui l’uomo può tenere a
distanza animali più grandi e forti di lui. Con le punte di pietra levigata si possono fare frecce, con cui si
possono abbattere orsi e carnivori più grossi dell’uomo.
Dall’Homo erectus discende l’Homo heidelbergensis, che è datato 600 mila anni fa e da cui discende l’uomo
di Neanderthal. L’Homo antecessor è databile tra 1,2 milioni ed 800000 anni fa, alcuni resti d’Atapuerca sono
attribuiti all’antecessor.
L’uomo eretto è penetrato lentamente in Asia e suoi discendenti sono l’uomo di Pechino e l’uomo di Giava.
L’uomo di Pechino è stato chiamato Sinanthropus pekinensis ed i suoi resti sono stati trovati a 50 km a SO
da Pechino da numerosi paleontologi e paletnologi di varie nazioni. Il sinantropo conosceva il fuoco ed era
una vero homo faber. L’uomo di Pechino risale a circa 700000 anni fa ed è chiamato oggi Homo erectus
pekinensis in quanto discende dall’Homo erectus. L’uomo di Giava era chiamato Pithecanthropus erectus ma
discende dall’Homo erectus od ergaster per cui oggi è chiamato Homo erectus soloensis dal nome del fiume
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Solo nell’isola di Giava. Per la sua datazione l’analisi di 18 crani oscilla tra 550000 e 143000 anni fa. La sua
cultura era insolitamente avanzata al punto che alcuni lo consideravano discendente del sapiens e lo hanno
chiamato Javanthropus. Dall’ Homo erectus è nato l’uomo di Neanderthal ( località della Germania ) dal naso
lungo. Si conoscono 80 individui di questa specie umana della Francia, Germania, Belgio eccetera. L’uomo
neandertaliano è vissuto fino a 45000 anni fa o secondo altri fino a 30000 anni fa. Un insediamento
neandertaliano importante è stato quello delle grotte nella rocca di Gibilterra, oggi allagate dall’acqua del
mare. In Italia la grotta di Fumane in provincia di Verona è stata abitata da generazioni di uomini di
Neanderthal a partire da 60000 anni fa. Altri siti tardo pleistocenici con reperti fossili di carattere
neandertaliano in Italia si trovano a Finale ligure, sul Monte Circeo in provincia di Latina, nella cava di
Saccopastore vicino Roma, ad Altamura in Puglia eccetera. Il fuoco è stato scoperto 400000 anni fa;
probabilmente dopo un incendio o dopo un fulmine che ha bruciato un albero l’uomo con un tizzone acceso
ha trasportato il fuoco da una parte all’altra e successivamente dal primo fuoco ha prodotto un secondo
fuoco, poi un terzo e così via. L’uomo d’Altamura risale a 200000 anni fa. La datazione dell’Homo sapiens è
fatta con gli isotopi dell’argon dai tufi della valle del fiume Omo in Africa; risale a 195000 anni fa con
un’incertezza di 5000 anni. Approssimativamente 150000-200000 anni fa dall’homo erectus è nato l’homo
sapiens. Secondo un’altra teoria l’Homo sapiens discenderebbe dagli australopiteci. Nascono gli sciamani, si
sviluppa il senso del bello, l’uomo fabbrica collanine e pendagli, si pittura la faccia. A ondate successive
all’incirca 70000 anni fa il sapiens entra in Europa e si trova davanti l’uomo di Neanderthal, che pure è un
formidabile cacciatore e si estingue probabilmente a causa di malattie. Il Sapiens entra in Asia e la percorre
tutta, scopre la navigazione, la zattera e la barca 50000 anni fa, arriva fino all’oceano Pacifico. 60000 anni fa
il sapiens scopre l’Australia. Durante l’ultima glaciazione in un periodo compreso tra 35000 e 15000 anni fa
l’uomo ha attraversato lo stretto di Bering ghiacciato ed è entrato in America. Secondo alcuni l’uomo avrebbe
attraversato lo stretto di Bering quando l’acqua era più bassa circa 15000 anni fa ed in 2000 anni sarebbe
arrivato in fondo all’America del Sud; esistono mani dipinte in negativo di 9000 anni fa. Secondo altri studiosi
gli uomini dall’Asia sono entrati in America attraverso lo stretto di Bering ghiacciato circa 22000 ÷ 25000 anni
fa seguendo gruppi di Mammut che cacciavano e di cui si nutrivano. Si stima da parte di qualcuno che
quando Colombo è arrivato in America ci fossero circa 20 milioni di persone; non avevano scoperto la ruota
e non erano andati molto avanti con la fusione dei metalli. Secondo altri 20000 anni fa quando l’uomo è
entrato in America i due continenti erano uniti. Esiste un’altra teoria illustrata alla televisione secondo cui
l’uomo in America sarebbe più antico: nella sierra di Cativara, nel nord del Brasile, esistono resti umani
risalenti a 100000 anni fa, secondo alcune fonti. La datazione è fatta con le pietre dei focolari ed esistono
disegni con graffiti sulle pareti. Esistono pietre lavorate di 58000 anni fa in America. Gli uomini in America
potrebbero derivare dall’Africa, ma è soltanto un’ipotesi. In una grotta uno scheletro risale a 30000 anni fa; la
datazione è stata fatta con il carbonio. In Africa sono stati rinvenuti i resti d’un cranio d’un uomo moderno
risalente a 195000 anni fa, secondo l’analisi fatta con il metodo dell’argon. 40000 anni fa l’immagine viene
impressa sulla pietra, nasce l’arte. 20000 anni fa si sviluppa l’arte rupestre, la pittura diventa un linguaggio
universale.
Nelle grotte di Lascaux in Francia esistono dipinti di animali risalenti a 17000 anni fa. Vi sono stati trovati 600
dipinti rupestri. In Francia esistono varie grotte dove sono stati trovati graffiti, disegni d’animali: Niaux,
Chaffaud, Madalaine in Dordogna; in una grotta lunghissima esistono disegni risalenti a più di 30000 anni fa.
Nella Valle delle Meraviglie ( Vallée de Merveilles ) al confine italo-francese nelle Alpi Marittime esistono
disegni incisi sulla roccia risalenti a 46000 anni fa dovuti agli uomini di Cro-Magnon.
Nella piana di Harran in Turchia nella provincia di Sanliurfa esistono resti neolitici del tempio più antico del
mondo risalente al decimo secolo avanti Cristo, secondo Wikipedia. Si tratta del tempio di Göbekli Tepe con
pilastri alti fino a 5 metri.
In Italia a Levanzo, un’isola delle Egadi, nella Grotta del Genovese esistono dipinti rupestri del neolitico
risalenti a 7000 anni fa e graffiti del paleolitico risalenti a 10000 anni avanti Cristo. La scrittura egizia ha
usato i pittogrammi. I sumeri hanno introdotto la scrittura 5000 anni fa, scrivevano sopra tavolette di creta. I
fenici hanno introdotto il primo alfabeto senza le vocali, i greci hanno aggiunto le vocali.
Dall’Homo sapiens discende l’Homo sapiens idaltu ( Homo sapiens maggiore ) che si è estinto e l’Homo
sapiens sapiens che oggi ha 7 miliardi di discendenti. Erano due sottospecie differenti di una unica specie:
l’Homo sapiens.
La temperatura della Terra 12000 anni fa è aumentata ed è terminata l’ultima glaciazione iniziata circa
100000 anni fa. Tra l’ultima e la penultima glaciazione sembra che gli uomini siano scesi ad una
popolazione, secondo alcune fonti, di 2000 persone; secondo Wikipedia in italiano, 70000 anni a.C. la
popolazione sulla Terra era inferiore a 15000 esseri umani. Le glaciazioni sono dovute all’aumentata
distanza della Terra dal Sole con un periodo di circa 100000 anni ed all’inclinarsi dell’asse terrestre con un
periodo di circa 25000 anni. Quando i due fenomeni si sommano si possono avere glaciazioni
particolarmente forti. Quando i ghiaccî si sciolgono, il mare aumenta di livello. Altre cause delle glaciazioni
possono essere le eruzioni vulcaniche con oscuramento del Sole e conseguente diminuzione della
temperatura e le cadute di meteoriti con oscuramento dell’irradiazione solare. Gli uomini sulla Terra erano 2
milioni. Secondo alcuni studiosi 12000 anni fa, quando è iniziata la costruzione del tempio di Göbekli Tepe in
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Turchia, gli uomini sulla Terra erano 3-4 milioni. Secondo Wikipedia 10000 anni a.C. la popolazione mondiale
era di 1 milione di persone. Quando l’acqua è salita di 100 metri, i continenti hanno assunto l’aspetto che
hanno oggi. Nel sito di Göbekli Tepe sono arrivati dei sapiens nomadi che avevano addomesticato il cane ed
hanno trovato dei sapiens sedentari che erano cacciatori raccoglitori e che usavano i cereali, producevano la
farina ma non erano ancora agricoltori. Il sapiens ha scoperto l’agricoltura 10000-14000 anni fa in
Mesopotamia, nella mezza luna fertile, ha capito che piantando il seme nasce la pianta; lungo il corso del
Tigri crescevano allo stato naturale le graminacee cioè i cereali come il grano e l’orzo.
I semi del grano e delle graminacee hanno la caratteristica di potersi conservare per mesi e per anni, mentre
i frutti dopo la maturazione si rovinano in pochi giorni o settimane. In questo modo l’uomo può
immagazzinare il grano ed è liberato dall’assillo quotidiano del cibo. Ha tempo per dedicarsi alle arti.
Successivamente l’uomo si è accorto che il seme del grano interrato germoglia ed è iniziata l’agricoltura.
Gli uomini hanno iniziato a lavorare l’argilla che serviva per i contenitori. Hanno immagazzinato i semi di
grano, d’orzo e i legumi come le lenticchie, i ceci dentro i contenitori. Sono arrivati i topi, sono stati trovati
fossili di topi vicino ai contenitori nei magazzini.
L’uomo è diventato sedentario. Le antiche abitazioni erano costituite da pellame poi hanno iniziato a
costruire case di pietra che erano più sicure e resistenti al fuoco.
Uruk 5000 anni fa era forse la più grande città del mondo con 80000 abitanti.
Con la sedentarizzazione, l’agricoltura e l’allevamento inizia la fase storica della proprietà privata. Prima
dell’allevamento del bestiame, l’uomo era una creatura vivente accanto alle altre come il cane, la pecora, il
bue, il topo eccetera. Quando l’uomo con la sua intelligenza ha domato il cavallo, ha allevato le pecore, si è
appropriato degli animali e li ha usati per i suoi scopi, dimostrando la sua superiorità, è iniziata la proprietà
degli animali.
Quando l’uomo viveva di caccia non esisteva la proprietà privata, quando l’uomo è diventato agricoltore ed
ha iniziato a seminare, è iniziata per forza di cose la proprietà privata della terra, per evitare che alcuni
seminino ed altri raccolgano.
L’uomo ha iniziato a mangiare il grano 22000 anni fa e l’agricoltura è iniziata 9000 anni fa. Successivamente
ha macinato il grano iniziando a produrre la farina.
I primi lupi sono stati addomesticati e sono diventati cani. Si è sviluppato l’allevamento del bestiame. Non
conviene inseguire gli animali e cacciarli, è più comodo allevarli.
L’età della pietra potrebbe risalire all’incirca a 2,5 ( 1,8 ) milioni d’ anni fa e sarebbe il paleolitico. Poi c’è stato
il mesolitico ed il neolitico. Ottomila anni fa l’uomo ha scoperto il rame nella malachite che è una pietra verde
costituita da carbonato basico di rame. Un forno per la fusione del rame del 5500 a. C. a Pločnik nella cultura
di Vinča, a 14 km da Belgrado lungo il Danubio, segna l’inizio dell’età del rame in Europa. Successivamente
si è sviluppato il calcolitico, poi l’età del bronzo ( 3500 anni a.C. ), quando l’uomo ha fuso insieme il rame ed
lo stagno. L’archeologia è una scienza in continuo movimento, in continuo divenire: quando si scoprono
nuovi reperti, fossili, pietre levigate, i periodi storici devono essere retrodatati. La scrittura tradizionalmente
viene fatta risalire a 3300 anni avanti Cristo nella bassa Mesopotamia presso i Sumeri che la usavano per
ragioni di contabilità, commercio ed amministrazione, ma nei Balcani, nella cultura di Vinča, esistono
registrazioni su terrecotte risalenti a 5000 anni a.C. e la scrittura si sarebbe sviluppata per ragioni cultuali.
L’allevamento del bestiame con le pecore ed i buoi è iniziato 7000-8000 anni avanti Cristo.
La vita media era di 30 anni a causa delle malattie come la peste, il colera, la lebbra, la tubercolosi eccetera.
La città di Gerico, forse la più antica del mondo, con il suo primo insediamento risale ad un periodo tra 18000
e 12500 anni a.C. , con altri reperti risale al periodo compreso tra 12000 e 10500 anni a.C. e con il terzo
insediamento del neolitivo preceramico risale ad un periodo tra 8000 anni a.C. e 7200 prima di Cristo.
L’Homo sapiens si potrebbe essere sviluppato nella Rift Valley secondo alcuni studiosi 200000 anni fa; nella
Zululand sono stati trovati dei resti. Forse è entrato in Asia ad ondate successive, in un punto diverso da
quello dell’Homo erectus, dalla parte estrema dell’Arabia che era attaccata all’Africa.
L’Homo sapiens era cacciatore-raccoglitore cioè viveva di caccia e raccoglieva i frutti, poi nella mezza luna
fertile è diventato agricoltore ed allevatore.
L’arco con le frecce è comparso 12000-14000 anni fa.
In Africa esistono graffiti nel Sahara con disegni di elefanti, giraffe e mufloni che evidentemente vivevano nel
deserto.
All’incirca 8000 anni fa in Africa veniva praticato l’allevamento del bestiame.
Secondo alcune stime, 4000 anni fa gli uomini erano 100 milioni.
In Liguria nella caverna delle Arene Candide, per la presenza d’una sabbia quarzosa bianca, vicino Finale
Ligure in provincia di Savona esiste un importante sito archeologico. Secondo una teoria alcuni uomini del
Neolitico sarebbero arrivati dal mare con le barche portando con sé semi di cereali e pecore 8000 anni
addietro. Esistevano uomini del Mesolitico che erano cacciatori e raccoglitori. Con l’arrivo di uomini del
Neolitico, la vita è diventata sedentaria, gli uomini vivevano d’agricoltura ( farro, orzo, lenticchie, pisello,
cece, veccia, lino ) e d’allevamento, si trattava d’una nuova cultura superiore a quella precedente, si usava la
pietra levigata e non più quella scheggiata.
A seguito della fine della glaciazione, il mare Mediterraneo per lo scioglimento dei ghiacci ha invaso il lago
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che esisteva al posto del Mar Nero. Il lago è diventato un mare; forse centomila persone, quando la
popolazione sulla Terra era di 5 milioni d’esseri umani, sono state costrette a fuggire. Esistono resti d’animali
lacustri, che dimostrano che era un lago, e resti d’insediamenti umani sottacqua, che dimostrano che sono
fuggiti dalle case invase dall’acqua.
La civiltà egizia si è sviluppata 5000 anni fa, quando tutte le popolazioni dell’attuale deserto del Sahara ( 9
milioni di km quadrati ), a seguito dell’inaridimento della terra, si sono spostate nella valle del Nilo dove
hanno trovato l’acqua. Il deserto del Sahara è soggetto da milioni d’anni ad un cambiamento climatico
dovuto all’inclinazione dell’asse terrestre che si ripete dopo più di ventimila anni. Prima dello spostamento di
queste popolazioni il Sahara era fertile e vi si trovavano laghi, erbe, piante ed animali. Il processo di
desertificazione si ripete ciclicamente, tra 15000 anni il Sahara tornerà verde.
Nuove argomentazioni si sono fatte largo in questi ultimi anni e si parla di prove neocosmologiche. Il
Principio antropico nella sua versione forte parla della sintonizzazione fine ( fine tuning ) delle leggi naturali e
dell’armonia cosmica in funzione della vita. Il fine tuning dell’universo consiste nel fatto che alcune
grandezze fisiche assumono valori particolari da consentire lo sviluppo della vita. Lo Strong Anthropic
Principle ( SAP ) spiega che l’universo deve possedere quelle proprietà che consentono alle forme viventi
basate sul carbonio di svilupparsi in una certa fase della sua storia. Il principio antropico è sostenuto nella
forma debole e nella forma forte. Il primo enunciato del principio antropico risale a Carter. Barrow e Tipler
hanno dato una formulazione differente: il principio antropico debole asserisce che i valori osservati di tutte
le quantità fisiche e cosmologiche non sono equamente probabili ma assumono valori limitati dal prerequisito
che esistono luoghi dove la vita basata sul carbonio può evolvere e dal prerequisito che l’universo sia
abbastanza vecchio da aver già permesso ciò. Il principio antropico forte di Barrow e Tipler asserisce che
l’universo deve avere quelle proprietà che permettono alla vita di svilupparsi al suo interno ad un certo punto
della sua storia.
Esiste un disegno cosmico e conseguentemente un’ Intelligenza ordinatrice; " hoc dicimus Deum ". Il
Disegno intelligente o Progetto intelligente è una sorta di creazionismo scientifico, diverso dal creazionismo
evolutivo o dall’evoluzionismo teista. Il progettista del disegno intelligente può essere identificato
direttamente con Dio. Alcuni sottolineano l’importanza della creazione di Dio conciliandola con la scienza.
Altri sottolineano l’importanza della evoluzione senza escludere Dio. In ogni modo esiste anche la teoria
della creazione continua; vengono create continuamente nuove stelle e nuove specie viventi.
Le varie specie di Homo sono state classificate. Per l’Homo erectus la classificazione scientifica è
Dominio: Eucariota o con cellule con nucleo,
Regno: Animalia ( Animale ),
Phylum ( Tipo o divisione ): Chordata,
Sottotipo: Vertebrati,
Superclasse: Tetrapodi,
Classe: Mammalia ( Mammiferi ),
Ordine: Primates ( Primati ),
Parvordine: Catarrhini,
Superfamiglia: Hominoidea ( Ominoidi ),
Famiglia: Hominidae ( Ominidi ),
Sottofamiglia: Homininae ( Ominini ),
Genere: Homo,
Specie: Homo erectus.
La tassonomia dell’enciclopedia Wikipedia prevede nella stessa sottofamiglia il genere Gorilla ed il genere
Pan o Scimpanzè come il Pan troglodytes ed il Pan paniscus o bonobo.
Le classificazioni dell’Homo habilis e dell’Homo ergaster sono simili. Le altre specie del genere Homo sono:
Homo neanderthalensis,
Homo habilis,
Homo ergaster,
Homo georgicus,
Homo antecessor,
Homo cepranensis,
Homo rhodesiensis,
Homo floresiensis,
Homo rudolfensis,
Homo heidelbergensis,
Homo sapiens.
Si sono tutte estinte tranne l’Homo Sapiens di cui sopravvive oggi la sottospecie Homo Sapiens Sapiens.
L’Australopithecus garhi ( sorpresa ), gracile, appartiene al paleolitico inferiore di 2,5 milioni di anni fa.
Lavorava la pietra e la sua classificazione scientifica è
Dominio: Eucariota o con cellule con nucleo,
Regno: Animalia ( Animale ),
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Phylum ( Tipo o divisione ): Chordata,
Sottotipo: Vertebrati,
Superclasse: Tetrapodi,
Classe: Mammalia ( Mammiferi ),
Ordine: Primates ( Primati ),
Famiglia: Hominidae ( Ominidi ),
Genere: Australopithecus,
Specie: Australopithecus garhi.
I suoi resti sono stati trovati in Etiopia, la specie oggi è estinta. L’australopithecus garhi aveva una capacità
cranica di 450 cm3
ed era contemporaneo dell’Homo habilis. Vicino a dei fossili di questo australopiteco sono
stati trovati primitivi artefatti in pietra lavorata datati tra 2,5 e 2,6 milioni d’anni fa. A Bouri in Etiopia sono stati
trovati 3000 utensili in pietra risalenti a 2,5 milioni d’anni fa.
Sul tema delle origini dell’universo, della Terra, della vita e dell’uomo, dopo aver affermato con assoluta
certezza l’esistenza di Dio creatore, è necessario spendere alcune parole sulla descrizione offerta nel libro
della Genesi, il primo della Bibbia cattolica, protestante ed ebraica, anche perché nella ricerca della verità è
onesto confrontarsi e fare i conti con tutti i dati ed i testi a disposizione; tra i vari libri che sono stati scritti ne
esiste uno che si chiama Bibbia.
Il libro della Genesi esordisce non queste parole: " In principio Dio creò il cielo e la terra ". Tra le due mani,
quella Jahvista e quella sacerdotale, i teologi più esperti attribuiscono la paternità a quella sacerdotale. Le
prime frasi della Bibbia sono state scritte da un ebreo di tradizione sacerdotale, secondo alcuni cattolici 1100
anni a.C. e secondo altri, testimoni di Geova, 1600 anni avanti Cristo. Si può affermare tra 1000 e 2000 anni
prima di Cristo. Secondo l ‘ipotesi documentale la prima pagina della Genesi è stata scritta nel 500 avanti
Cristo. È chiaro pertanto che sono parole di un uomo e non sono parole di Dio. Su questa questione c’è
subito uno scontro frontale durissimo con quelli che invece all’interno delle chiese storiche sostengono che
tutto quello che è scritto nella Bibbia è parola di Dio e deve essere creduto come vero per fede. Alcuni
riformati affermavano che bisognava credere solo quello era scritto nella Bibbia per relativizzare tutto quello
che è stato ricercato e scritto dagli uomini e tutto quello che i pastori cattolici insegnano o vogliono far
rispettare come regola.
Le prime frasi della Genesi hanno un valore archeologico perché sono state scritte in un arco di tempo
compreso tra il cinquecento ed il mille od il milleseicento avanti Cristo.
Entrando nel contenuto della frase biblica, è stato dimostrato con metodi nucleari di datazione delle rocce
che la Terra risale all’incirca a 4,6 miliardi di anni fa, mentre l’universo a circa 13,7 miliardi, quindi in principio
la Terra non esisteva. Lo scarto è superiore a 8 miliardi d’ anni. Se per terra si intende il pianeta Terra o la
materia terrosa di cui è composto il pianeta, nella prima frase della Bibbia si trova subito un errore di
dimensione colossale ( anzi più che un errore si tratta di un orrore ). D’altro canto l’ebreo di tradizione
sacerdotale se ha scritto cinquecento o mille anni a.C. non poteva essere un testimone oculare dell’atto
creativo di Dio.
Non bisogna prestare fede alle fabulazioni.
Alcuni cercano di giustificare la frase sostenendo che con terra con la t minuscola si può intendere il mondo
o tutta la materia creata, ma naturalmente si arrampicano sugli specchi. Esiste anche questa interpretazione
cattolica: il cielo è l’insieme delle potestà e dominazioni celesti, angeli, arcangeli, cherubini e serafini, che
vivono secondo l’angelologia cattolica intorno alla maestà di Dio in cerchi concentrici e nessuno si può
avvicinare. Dio in principio avrebbe creato prima le potenze celesti, l’arcangelo Gabriele, le realtà invisibili,
poi il mondo terreno fatto di materia, le realtà visibili. La parola terra in italiano, secondo il vocabolario
Zingarelli, può significare anche il nostro mondo o l’ambiente che accoglie l’uomo, gli animali e le piante.
L’ambiente che può accogliere gli uomini, gli animali e le piante non è stato creato in principio in quanto in
principio la temperatura era di miliardi di gradi e la vita non si poteva sviluppare, per cui l’errore nella prima
frase della Bibbia c’è e ci rimane.
Le prime frasi del libro della Genesi, che pure introducono il concetto di Dio creatore che è fondamentale ed
importantissimo, hanno tratto in inganno per secoli e millenni uomini e donne di ogni tipo. Basti pensare che
due giganti della scienza moderna come Isacco Newton e Giovanni Keplero ritenevano che la creazione
iniziale di Dio risalisse ad alcuni millenni ( 3-5 ) avanti Cristo. Il famoso vescovo Usher affermava con vigore
che Dio aveva creato il mondo alcuni millenni avanti Cristo.
Questo calcolo si può fare con le date che compaiono nella Bibbia. S.Agostino affronta alcuni problemi nel
De civitate Dei e sostiene che Dio ha creato l’universo all’incirca cinquemila anni avanti Cristo.
Nel quinto capitolo della Genesi è scritto che Adamo aveva 130 anni quando generò Set, questi aveva 105
anni quando generò Enos, che a 90 anni generò Kenan il quale a sua volta generò Maalaleel a 70 anni e
così via. Facendo i conti si ottengono 1946 anni tra Adamo ed Abramo il quale a sua volta risale a circa 2000
anni avanti Cristo.
L’albero genealogico continua con Sem figlio di Noè fino a Terach padre di Abramo nel capitolo 11 della
Genesi ed i nomi della genealogia di Gesù fino ad Adamo sono riportati nel terzo capitolo del vangelo Luca
nei versi 23-38. Nel capitolo 4 della Genesi Lamech, che è stato il padre di Noè, discenderebbe da Caino,
43
mentre nel capitolo 5 della Genesi Lamech discenderebbe da Set, un altro figlio d’Adamo; questo è un altro
errore della Bibbia. Sui nomi nelle Bibbie cattoliche gli errori sono molteplici perché Fares figlio di Giuda della
genealogia di Luca non è Perez del capitolo 38 della Genesi, Kenan del capitolo 5 della Genesi non è
Cainam di Luca, Selach non è Sala eccetera. Se poi qualcuno fa il furbo e nega gli errori della Bibbia, allora
bisogna essere più precisi: Kenan comincia con K, mentre Cainam inizia con C, K non è C, questo è un
primo errore, e non è a, questo è un secondo errore, i di Cainam non esiste in Kenan, questo è un terzo
errore, m non è n, soltanto nel nome di Cainam esistono quattro errori. P di Perez non è F di Fares e si può
continuare a lungo. Complessivamente la genealogia legale di Gesù del capitolo 3 di Luca, confrontata con
quella del capitolo 1 di Matteo, assunta come riferimento, presenta una quarantina d’errori fino ad Abramo;
poi esistono un’altra decina d’errori di nomi, ossia di storia, e di lettere da Abramo ad Adamo. In una sola
pagina del vangelo di Luca, riguardante la genealogia di Gesù, si possono contare una cinquantina d’errori.
La genealogia di Matteo a sua volta presenta poi errori rispetto a quella del primo libro delle Cronache.
Tralasciando la genealogia e tornando al problema delle origini dell’uomo, secondo i numeri della Genesi, il
primo uomo risalirebbe a meno di 4000 anni avanti Cristo. Poi bisognerebbe aggiungere i 6 giorni della
creazione in quanto il settimo giorno Dio si è riposato.
Newton, Keplero, il vescovo Usher e tanti altri credevano in Dio, credevano nella veridicità della Scrittura e,
non avendo altre fonti d’informazione, pensavano che i numeri della Genesi fossero giusti. Non era ancora
arrivato Hubble; gli uomini del diciassettesimo o diciottesimo secolo non conoscevano la cosmologia
moderna.
Con il passare del tempo le origini dell’uomo e dell’universo sono state sempre progressivamente retrodatate
fino ad arrivare alle date che oggi vengono accreditate.
Paradossalmente gli uomini dei secoli passati avevano idee più confuse di noi sulla data della creazione
iniziale poiché non avevano la cultura di oggi.
L’autore della prima pagina della Bibbia era uno scriba, ebreo, monoteista, fermamente convinto
dell’esistenza di Dio, che voleva spiegare con le sue parole che Dio è il Creatore del mondo. Era
probabilmente cosciente che Dio aveva parlato ad Abramo cioè si era rivelato, per questo credeva in Dio con
assoluta certezza. Lo si può considerare anche un cosmologo, ma la sua cosmologia era quella di
cinquecento, mille o duemila anni avanti Cristo; per questo è piena di grossolanità, imprecisioni, errori ed in
ogni caso la descrizione della prima pagina della Genesi, al di là degli errori, è complessivamnte
semplicistica. I primi esseri viventi comparsi sulla Terra sono i batteri che non sono nemmeno nominati nella
Bibbia.
Il cielo nel senso materiale del termine era inaccessibile agli uomini di quel tempo. Oggi l’uomo usa
l’aeroplano e può andare in cielo, ha costruito i veicoli spaziali. In quel tempo l’uomo non poteva andare in
cielo, era irraggiungibile per lui. Per questo lo scriba teologo ha scritto il cielo e la terra, ha messo il
raggiungibile e l’irraggiungibile, tutto quello che poteva vedere e di cui conosceva l’esistenza.
Qualcuno sostiene il principio della doppia verità: una frase o un’affermazione può essere vera da un punto
di vista e falsa da un altro punto di vista, per cui la prima frase della Bibbia può essere vera dal punto di vista
teologico e falsa dal punto di vista cosmologico. La verità è che se in principio la terra non esisteva perché si
è formata per coalescenza miliardi di anni dopo il Big Bang non è giusto dire che Dio l’ha creata in principio.
La rappresentazione di Dio creatore offerta nelle prime pagine della Bibbia è grossolanamente inesatta.
Nelle 7 tavole del poema babilonese di Enuma Elish il più onorato degli dei, Marduk signore del destino crea
le stelle e le costellazioni, Giove, il polo nord celeste e quello dell’eclittica. Agli occhi di un uomo moderno
che conosce la cosmologia il dio di cui parlano le prime pagine della Bibbia appare come uno che con la
bacchetta magica crea il cielo, poi la terra, il Sole eccetera. Appiccica la luce maggiore come si fa con la
carta azzurra con le stelle quando si fa il presepe. A parte la tempistica relativa sbagliata per cui il Sole si è
formato prima della Terra, l’astro si è formato in modo progressivo e graduale con migliaia e milioni di anni
da una nebulosa iniziale di idrogeno. Lo stesso si deve dire per la Terra che si è formata dalla nube. Le
particelle sono state catturate e si sono aggregate per attrazione gravitazionale con il passare di tanti anni
fino a formare il pianeta. Gli ellissoidi ed i corpi si muovono per effetto della forza gravitazionale nella
galassia e l’autore biblico ignora completamente la forza newtoniana. Quello che si deve costatare per le
prime pagine per quanto riguarda la cosmologia, si deve registrare poi per la paleontologia per quanto
riguarda le origini dell’uomo e ancora successivamente per la sociologia ( per le scienze politiche ), per la
storia e così via. Nella Bibbia esistono cose sbagliate, imprecisioni, numeri errati, errori di concetto eccetera.
Bisogna riconoscere la verità. Bisogna seguire la politica del carciofo. Se nella Bibbia sta scritto che Dio sul
Sinai ha detto a Mosè di non rubare, non uccidere, non commettere adulterio, non rendere falsa
testimonianza eccetera, bisogna credere che è così. Se esistono prove che non è vero, cioè se esistono
documenti, papiri, reperti archeologici che dimostrano ed asseriscono che invece Mosè non è salito sul Sinai
e che quel giorno stava da un’altra parte e Dio non gli ha detto niente, allora si può rimettere in discussione
la parola data a Mosè.
Questi documenti o prove per ora non esistono per cui è giusto credere che Mosè sia un personaggio
storico, non mitico e che Dio gli abbia parlato cioè gli si sia rivelato.
Come si crede all’esistenza storica di Artaserse longimano, di Alessandro Magno, Giulio Cesare e di altri
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personaggi della storia così bisogna credere ad Abramo, Mosè, Isaia, Geremia eccetera. Se sono state
trovate prove o dimostrazioni in senso contrario, le si adducano ma per ora non sono state trovate. Per
dimostrare che Dio non ha parlato a Noè bisogna trovare un papiro antico, non contraffatto, scritto in ebraico
che attesti che in condizioni storiche date e datate in quel momento di quel giorno particolare Dio non ha
parlato a Noè, perché il patriarca stava da un’altra parte, era occupato con un’altra persona e non ha sentito
assolutamente nessuna voce di Dio. Se una prova di questo tipo viene trovata, si può rimettere in
discussione la rivelazione noachica.
In caso contrario bisogna credere a Noè ed a quello che Dio ha detto a Noè. Bisogna portare le
dimostrazioni delle affermazioni.
Al di là poi della storicità di Adamo, Noè, Mosè e degli altri personaggi biblici, esiste la validità
dell’insegnamento dato, della parola data da Dio, della legge rivelata, della direttiva. Dio ha detto a Noè di
voler stabilire un’alleanza con l’uomo, di cui l’arcobaleno è il simbolo cosmico; Dio domanderà “ conto
dell’uomo all’uomo, ad ognuno di suo fratello “ ( Genesi 9, 5 ). Dio si rivela come giudice assoluto ed
universale per ogni essere vivente e chiede all’uomo di rispettare la vita, di non spargere il sangue
dell’uomo, fa una proposta di non violenza. Al tempo stesso conferisce all’uomo il diritto ad ammazzare gli
animali per procurarsi il cibo. Gli animali rappresentano uno stadio inferiore della vita rispetto all’uomo che
ha facoltà di usarli per l’alimentazione. È noto che i ruminanti hanno l’apparato digerente diviso in cavità per
digerire meglio le erbe, cosa che non può fare lo stomaco umano. Gli erbivori metabolizzano la cellulosa per
gli uomini.
L’insegnamento morale universale di Dio poi è valido in sé, al di là del fatto che Dio lo abbia detto a Noè, a
Noah o ad un altro. Lo stesso si può dire per la legge di Mosè.
Esistono foglie buone e foglie cattive del carciofo. A volte in una foglia complessivamente buona può esserci
una piccola parte rovinata, un’aggettivo sbagliato non inficia la validità di tutta una frase.
Quando misure effettuate, calcoli eseguiti, prove scientifiche negano un’ affermazione biblica, non bisogna
insistere a difendere quella frase della scrittura. Quando è riportata una frase attribuita a Dio e non esistono
altri documenti che dimostrano il contrario, bisogna credere che è parola di Dio.
Nonostante tutto la Bibbia rimane il libro che riporta le Parole date da Dio all’uomo, è il libro che insegna a
distinguere il bene dal male, è il libro contiene il Vangelo di Gesù. Ha un’ importanza enorme nei confronti di
qualsiasi altro libro.
Altri sostengono l’inerranza della loro Bibbia affermando che sotto il testo ebraico è stato scritto il commento
o l’esegesi che corregge ed aggiusta quello che è stato scritto sopra; ci sarebbe una sorta di Errata corrige
alla luce della scienza moderna.
Il racconto delle origini del mondo nella Genesi è considerato un brano di poesia religiosa, infatti è citata
anche la Luna alcune righe dopo, ma l’autore non aveva nemmeno capito la differenza tra il Sole che brilla di
luce propria e la Luna che brilla di luce riflessa.
Non è negli intenti di questo documento fare l’elenco degli errori presenti nella Bibbia, ma sono molti fin dalle
prime pagine.
Nel versetto 2 si parla di acque e conseguentemente esiste un altro errore perché le acque si sono formate
sulla terra più di 500 milioni di anni dopo la formazione del pianeta, all’incirca 4 miliardi di anni fa, quando
una pioggia continua per migliaia di anni ha trasformato il vapore acqueo dell’atmosfera nei mari per effetto
del raffreddamento, per cui non potevano esistere in principio.
Nel versetto 5 si parla di giorno e notte, di sera e di mattina ma all’inizio non esistevano il giorno e la notte, la
sera e la mattina, perché sono concetti legati alla rotazione della Terra.
Le acque sopra il firmamento del versetto 7 non si capisce quali siano. Nella cosmologia scientifica moderna,
sia teorica che sperimentale, non esistono acque sopra il firmamento. Forse l’autore della Genesi non aveva
nemmeno capito che le acque nelle nuvole che cadono sotto forma di pioggia derivano dall’evaporazione dei
mari e dei laghi.
Si tratta evidentemente della concezione cosmologica degli ebrei di tremila anni fa. Essendoci degli errori, le
parole della Genesi non possono essere attribuite a Dio, sarebbe questa una vera bestemmia.
L’autore ignorava la legge della gravitazione universale introdotta da Isacco Newton 17 secoli dopo Cristo.
Bisogna credere che Dio ha creato i campi, le prime particelle elementari, il bosone di Higgs, i quark, di cui è
composto tutto l’universo oppure ha creato l’energia che in base all’equazione di Einstein si è trasformata in
massa. Conseguentemente si può asserire che comunque sia Dio ha creato direttamente od indirettamente
l’universo intero con tutto quanto esso contiene, tranne il male che invece viene introdotto nel mondo
dall’uomo. Dio ha creato l’uomo libero e nella sua libertà l’uomo a volte sbaglia, viola la legge che Dio gli ha
rivelato, e compie il male, facendo danni a sé stesso ed agli altri. Dio non è soltanto il Creatore ma anche il
Giudice di tutti; quando un uomo sbaglia cioè pecca, Dio lo giudica ed interviene con una sanzione, proprio
perché è giusto. L’uomo che ha peccato non è come quello che non ha peccato. Qualcuno nel mondo vede
la sanzione, pensa che il male sia la sanzione ed incomincia ad imprecare contro Dio, bestemmia, nega
l’esistenza di Dio, insulta santi, madonne eccetera.
Non capisce che il male è stato introdotto dall’uomo peccatore nel mondo e che la sanzione ha il valore di
correzione, serve a ristabilire l’ordine perturbato ed è atto di giustizia nei confronti di chi ha subito il danno e
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le conseguenze del male.
Nel versetto 16 sta scritto che Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore, che sarebbe il Sole e la luce
minore. La verità è che il Sole si è formato per collasso gravitazionale; l’universo ha subito un’evoluzione ed
ancora oggi si sta evolvendo perché le galassie si stanno allontanando. Nel Sole all’inizio le varie particelle
di gas sono state attratte dalla forza gravitazionale, il processo è stato graduale ed è durato migliaia di anni.
Le particelle di gas sono precipitate verso il centro per effetto del collasso gravitazionale, hanno acquistato
una elevata energia cinetica; questa si è trasformata in energia termica e la temperatura è aumentata. Il
processo è spiegato in cosmologia con equazioni differenziali. Quando sono stati raggiunti milioni di gradi di
temperatura si sono innescate le reazioni di fusione nucleare dell’idrogeno che ancora oggi stanno
avvenendo nel Sole e l’astro ha cominciato ad emettere luce e calore.
Credere in Dio non significa credere nelle favole; le rappresentazioni di Dio di carattere mitologico o farsesco
vanno respinte con vigore; oltre al pericolo della fabulazione esiste quello della mistificazione. Una
rappresentazione mitica od erronea di Dio può essere una fonte d’ateismo, in quanto gli uomini intelligenti e
di cultura non la possono accettare.
Al tempo stesso, non per dare un colpo al cerchio ed uno alla botte, ma per amore della Verità, bisogna
riconoscere i meriti e, continuando con la politica del carciofo, la prima frase del libro della Genesi asserisce
una grande verità, che Dio ha creato, secondo il verbo ebraico barà, quello che esiste dell’universo. Gli ebrei
erano l’unico popolo monoteista dell’antichità, accanto a quelli che credevano in Baal-Peor, in Marduch,
Dagon eccetera. Gli ebrei credevano in un unico Dio creatore. Accanto ai demeriti bisogna riconoscere i
meriti.
In conclusione bisogna riscrivere la bibbia con un commento ed un’esegesi che a margine od in fondo
pagina spieghino come in realtà si sono succeduti gli eventi. Nelle assemblee liturgiche e nelle messe
cattoliche non bisognerebbe dire che è Parola di Dio in fondo nelle letture quello che invece è parola ed
invenzione di uomo.
Non a caso Gesù Cristo ha criticato varie volte gli scribi che hanno aggiunto concetti loro alla vera Parola di
Dio, mistificando il tutto con mescolanza d’errore.
Non bisogna mai attribuire a Dio parole che non ha mai detto anche perché non bisogna nominare il nome di
Dio invano. Non si può dire che è parola di Dio quella che è parola di S. Paolo o di S. Giacomo. La Bibbia
contiene alcune Parole che effettivamente sono state dette e date da Dio all’uomo, per questo la Bibbia ha
un’importanza fondamentale per tutti gli uomini: insegna ad amare Dio ed a discernere il bene dal male. Di
contro non tutte le parole della Bibbia sono Parola di Dio. Il dato biblico contiene il dato rivelato ma non tutte
le parole della Bibbia sono rivelazione di Dio. Molte parole sono parole di uomo, frasi caduche che cadono a
terra in mezzo al fango con l’arrivo della stagione autunnale.
Nella Bibbia esiste terra e oro fino. Esistono pepite di valore inestimabile, sono le vere Parole di Dio.
Il versetto 3 del primo capitolo della Genesi è quello del Fiat lux. Esso corrisponde all’esplosione di luce
prevista dalla cosmologia moderna circa 379000 anni dopo il Big Bang. Dopo la costituzione degli atomi la
radiazione elettromagnetica è potuta passate tra le particelle, tra gli elettroni ed i protoni, neutroni del nucleo
atomico; si è verificata una grandiosa e spettacolare liberazione di luce che ha invaso l’universo. L’eco di
quella esplosione è ancora oggi percepibile nelle immensità galattiche dell’universo di oggi nella cosiddetta
radiazione cosmica di fondo. Penzias e Wilson nel 1963 hanno scoperto questo background o rumore
elettromagnetico di fondo che corrisponde alla radiazione in corrispondenza di una temperatura di 2 o 3
gradi Kelvin dell’universo di oggi dopo il raffreddamento.
Alcuni teologi affermano che Dio è luce, in realtà Dio ha creato la luce; non bisogna cadere nel panteismo.
Dio è Amore ed è puro Spirito. Dio è luce nel senso che illumina le menti degli uomini e gli insegna il retto
sentiero. Il prologo del vangelo di Giovanni parla del Battista, che non era la luce ma era venuto a rendere
testimonianza alla luce.
La luce è una radiazione elettromagnetica che è stata creata e si è sprigionata 379000 anni circa dopo la
creazione iniziale dell’universo.
La luce di cui parla Giovanni è una luce in senso figurato, è Cristo, nel senso del Concilio ecumenico
Vaticano II, Lumen gentium. Esistono l’interpretazione anagogica e quella allegorica delle Scritture.
Nei versetti 11 e 12 sta scritto che Dio ha creato i germogli, le erbe e gli alberi da frutto. Intanto sulla Terra
prima sono comparsi i batteri, poi le alghe; nel periodo carbonifero le conifere. Nel versetto 16 del primo
capitolo della Genesi Dio avrebbe fatto la luce maggiore. Queste parole non possono essere parola di Dio
perché le erbe e le piante non possono vivere senza la luce del Sole. Prima si è formato il Sole poi sono
comparse le piante.
L’impianto cosmologico della redazione sacerdotale della Genesi è vecchio e geocentrico. L’autore ignora la
cosmologia moderna con l’espansione dell’universo e la stessa forza d’attrazione gravitazionale scoperta da
Isacco Newton. La gravitazione è alla base del movimento dei corpi celesti. Basti pensare che la stessa via
Lattea ruota intorno alla costellazione del Sagittario per effetto della forza gravitazionale e tutto il sistema
solare con la sua corte si muove intorno al centro della galassia.
L’impianto cosmologico biblico è una concezione cosmologica di 1000-2000 anni avanti Cristo.
La verità fa e rende gli uomini liberi nel senso che li libera dall’ignoranza e dalla superstizione, li libera dalla
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schiavitù della idolatria.
Tutti gli errori della Bibbia devono essere individuati, enucleati e spiegati; tutte le altre parole e frasi, che non
contengono errori, devono essere prese per buone e devono essere credute come vere. La Bibbia contiene
la Parola di Dio, che è una parola infinitamente più importante di qualsiasi parola che un essere umano
abbia detto in passato o possa dire in futuro in tutta la storia dell’umanità.
Per essere propositivi, bisogna riscrivere e stampare nuove Bibbie in cui nell’introduzione, prefazione o nel
commento, nell’esegesi si individuano tutti gli errori, per mettere in guardia i lettori dai possibili
fraintendimenti, e si illustra la verità in tutti i sensi.
Fornire una rappresentazione erronea di Dio è funzionale all’ateismo oggi nel mondo, perché gli uomini più
istruiti ed intelligenti non possono accettare rappresentazioni mitiche o farsesche.
Il deismo è la dottrina di una religione razionale che riconosce Dio ma nega la rivelazione e l’intervento di
una provvidenza qualsiasi.
Con la ragione partendo dal cosmo si può arrivare a Dio e si dà una risposta al problema " an est ". Altra
questione è " quid est " Dio o " quomodo est ". L’uomo è più piccolo di Dio e non può capire tutto di Dio. Una
volta che ha scoperto Dio non può cercare di usare un telescopio per vedere come è fatto, quomodo est. Dio
non può mai essere considerato un oggetto per l’uomo perché è sempre il soggetto universale ed assoluto di
tutto.
La teologia è diversa da tutte le altre scienze perché si occupa di Dio, per questo è più difficile delle altre
discipline. Un microrganismo si può analizzare con il microscopio, ma Dio non si può studiare con il
microscopio elettronico. Dio è infinitamente più grande dell’uomo. Ogni rappresentazione antropomorfica di
Dio è fallace.
Nella cappella Sistina Michelangelo ha rappresentato Dio come un vecchio, con i capelli bianchi e la barba,
che crea Adamo con il dito, ma Dio nel comandamento mosaico ha vietato all’uomo di fare immagini di ciò
che è in cielo, anche perché Dio è puro Spirito, non ha i peli della barba. Sotto quella rappresentazione
pittorica, che è considerata una delle più grandi opere d’arte, vengono eletti i Papi della chiesa cattolica.
Su questo problema hanno ragione gli ebrei che nelle loro sinagoghe non hanno statue, quadri, affreschi,
mosaici, immagini, rappresentazioni pittoriche e santini al contrario dei cattolici. Gli stessi musulmani nelle
moschee hanno in generale soltanto disegni geometrici od in qualche caso di piante. Questo significa che la
Parola di Dio non è incatenata, come dice S. Paolo, non è stata data ad una sola chiesa, ad un solo popolo o
ad un gruppo; i comandamenti di Dio hanno una validità universale. La Parola di Dio travalica ogni
associazione, ogni comunità. Ebrei e musulmani osservano il comandamento che vieta di farsi immagini
meglio dei cattolici.
L’uomo si deve accontentare di credere che Dio è il Creatore dell’universo, che ha dato una legge morale da
rispettare, che è il Giudice di tutti, si deve accontentare di credere quello che Lui ha rivelato. Se vuole
camminare verso la perfezione deve seguire il Figlio di Dio, Gesù ed il suo Vangelo; in particolare deve
vivere lavorando, possibilmente in purezza ed in povertà, senza fare del male a nessuno, cioè rispettando i
comandamenti.
A conclusione delle prove cosmologiche si può ricordare il motto agostiniano " Intelligo ut credam " riportato
nell’epistolario del dottore della grazia, complementare dell’altra parola d’ordine " Credo ut intelligam ". La
versione imperativa " Intellige ut credas " d’ Anselmo d’Aosta esprime lo stesso concetto. Bisogna
comprendere la cosmologia e capire l’origine dell’universo per poter credere in Dio in modo giusto.
La dimostrazione cosmologica dell’esistenza di Dio si può sintetizzare anche in un altro modo: in modo
definitorio, in base alla definizione di Dio. Si definisce Dio come il Creatore dell’universo, che corrisponde poi
al dato biblico-scritturale, il Signore che ci ha creati ( Salmo 95, 6 ), Colui che ha fatto le Pleiadi ed Orione
( Amos 5, 8 ). Siccome esiste l’universo, deve esistere necessariamente il suo Creatore. Se esiste il creato,
che come parola deriva da creare ed è sinonimo di universo, deve esistere il Creatore. Se esiste l’azione, il
verbo creare, deve esistere il soggetto dell’azione, è analisi logica. Se esiste il creato, deve esistere
necessariamente il Creatore, ma il creatore dell’universo per definizione è Dio, dunque Dio esiste.