domenica 6 agosto 2023

Prove logiche

 

Capitolo 2 LE PROVE FILOSOFICHE E LOGICHE Prima prova filosofica : Dio come Essere Dio per definizione è l’Essere. Il primo nome di Dio, dopo quello generico di Elohim che è al plurale, od il primo attributo di Dio è l’Essere; a Mosè che chiede chi è che gli parla, la risposta è : “ Io sono colui che sono ” ( Esodo 3, 14 ) cioè l’Essere. Naturalmente sono possibili varie interpretazioni o traduzioni: “ Io sono colui che è ”, “ Io sono Dio ”, “ Io sono la Vita ”, “ Io sono la Verità ”, “ Io sono colui che sono ” eccetera. In ogni caso Dio è l’Essere per eccellenza e per antonomasia, è la fonte di ogni essere. Il verbo ebraico hjh ( hwh ) significa essere, secondo la Bibbia degli editori Marietti ( Volume 1 pagina 139 ); alla terza persona di una forma iussiva causativa fa jahveh ed alla prima persona della coniugazione normale è ‘ehjeh. Se si tratta del verbo hjh ( hwh ) con h gutturale, jahveh sarebbe una forma causativa che significa “ fa esistere ˮ, “ crea ˮ. Un’altra traduzione possibile è “ sia chi sia ˮ oppure “ sia chi si voglia ˮ con una risposta evasiva, secondo la Bibbia citata ( Marietti ). Il nome impronunciabile di Dio nella Bibbia è JHWH ( il tetragramma ), in ebraico יהוה . Le parole esatte che più probabilmente Dio ha detto in ebraico sono יהה הי אה ר שה אש יהה הי אה che si leggono Ehyeh asher ehyeh. La parola ehyeh è il verbo essere alla prima persona al tempo imperfetto. Il tempo imperfetto indica un’azione non ancora conclusa per cui può essere tradotto con il presente o con il futuro. Il pronome relativo è asher che può essere tradotto con “ il quale ˮ, “ che ˮ, “ colui che ˮ. La traduzione migliore dovrebbe essere “ Io sono colui che sono ˮ, “ Io sarò colui che sarò ˮ. Essere è verbo, ‘ è ’ è la terza persona dell’indicativo presente del verbo essere, quindi se Dio è l’Essere, Dio c’è, c’è per definizione, c’è prima di tutto e di tutti. C’è perché se non ci fosse, sarebbe una contraddizione in termini, non sarebbe l’Essere. Cadono altre rappresentazioni, Dio non è un vecchio con la barba bianca, Dio non è come babbo natale, Dio non è una figura od un personaggio mitologico. Ogni rappresentazione difforme di Dio è un abuso. Dio è l’Essere. Ogni rappresentazione pittorica o scultorea di Dio è erronea, infatti è una violazione del comandamento. Dio è l’Essere. Dio come Vita Nel deuteronomio sta scritto che nel paese di Moab Dio ha stipulato un’ ennesima alleanza con l’uomo attraverso Mosè e ha detto di scegliere la vita, il bene e di fuggire la morte, il male. Dio è la “ vita ” per l’uomo ( Deuteronomio 30, 20). Per discutere dell’esistenza di Dio bisogna prima definire chi è Dio, che si intende con la parola Dio; secondo la definizione del Deuteronomio Dio è la vita. Sulla Terra la vita esiste perché le piante vivono: un eucalipto cresce, si sviluppa, si riproduce e muore. Il grano che è una pianta angiosperma nasce, cresce, si sviluppa e muore se non viene raccolto prima. Vivono gli animali: un cavallo nasce, cresce, si sviluppa e muore. Vivono gli stessi uomini e donne sulla Terra. La vita esiste sulla Terra dunque Dio esiste; Dio, secondo la definizione del Deuteronomio, esiste davvero od in altre parole Dio, secondo la definizione data nell’alleanza di Moab, esiste a tutti gli effetti. Da un altro punto di vista le piante e gli animali servono all’uomo per vivere in quanto l’uomo ha bisogno dell’ossigeno prodotto con la fotosintesi clorofilliana per respirare e delle proteine vegetali ed animali per sostentarsi. Dio è la vita per eccellenza e per antonomasia, è la fonte o sorgente d’ ogni vita, è la Vita per definizione. Gli uomini attraverso le piante e gli animali vivono cioè esiste la vita umana sul pianeta Terra, per cui esiste Dio. Lo stesso ragionamento si può ripetere per il bene, esistono beni parziali per l’uomo sulla Terra, per cui esiste il Bene totale o Sommo Bene che è Dio, sorgente d’ogni bene. 48 Dio come Natura Alcuni filosofi hanno creduto in Dio come Natura, per esempio Baruch Spinoza, razionalista olandese, che ha parlato di Deus sive natura: Dio ovvero la Natura. Per natura si possono intendere le piante, gli animali, il cosmo, gli uomini quindi la natura umana ma la stessa natura divina. Lo stesso Albert Einstein credeva nel Dio di Spinoza in quanto credeva nell’armonia dell’universo. Alcuni comunisti credevano in Dio come nella natura e nominavano la natura al posto di Dio. Attribuivano alla natura quello che doveva essere attribuito a Dio. In questo senso credevano in Dio come Natura ( Deus sive natura ). Spinoza ha scritto che Dio è causa immanente e non transitiva di tutte le cose quindi la sua concezione è immanentistica; in ogni caso Spinoza credeva in Dio. Altri rispettano la legge della natura o legge naturale, i comandamenti, e con questo pensano di onorare Dio. Credono in Dio come autore della legge naturale, i comandamenti, oppure credono in Dio come Parola di Dio, la legge rivelata da Dio, ed hanno ragione. Seconda prova filosofica o logica: l’uno ed i molti Questa prova parte da un principio pitagorico che è stato ripreso da Plotino: in aritmetica i numeri derivano e discendono da 1 ( uno ), perché 2 è uguale a 1+1, 3 è uguale a 1+1+1 oppure è uguale a 2+1, 4 è uguale a 1+1+1+1 e così via. I numeri più grandi derivano da uno. Sulla Terra esistono molti esseri viventi. Gli esseri umani oggi sono più di 7 miliardi, nel 1800 erano meno, nel primo secolo avanti Cristo erano ancora meno, gli antenati o predecessori erano pochi. Non si può affermare che gli uomini derivino da un solo uomo, il primo, il numero uno, perché per generare un uomo serve anche la donna, cioè servono 2 esseri. Conseguentemente prima del primo uomo od eventualmente della prima donna ci deve essere stato un Essere in grado di dare la vita senza altri esseri, cioè in grado di dare la vita da solo. Questo essere era solo, cioè era Unico, perché se ne esisteva un altro non poteva essere unico. Era Unico, per cui non potevano esistere più dei. Se era solo, non aveva bisogno degli altri, cioè non cercava un bene al di fuori di sé, per cui era lui il Bene od il Sommo Bene, da cui poi derivano tutti i beni secondari. Questo Essere, Unico, da cui derivano i molti, Sommo Bene per tutti, da cui tutti derivano ed a cui tutti devono ritornare è quello che viene chiamato Dio. Il primo uomo non può essere stato generato da un altro uomo, altrimenti non sarebbe il primo uomo, sarebbe una contraddizione in termini. Analogamente la prima donna, non può essere stata generata da un’altra donna, altrimenti non sarebbe la prima donna. Il primo uomo è stato creato da un Essere che era il numero 1 tra tutti gli esseri, il primo tra tutti gli esseri, ma non era un essere umano ed aveva l’Essere per essenza, non per partecipazione. Era l’Essere per eccellenza cioè era Dio, gli altri hanno avuto l’essere per partecipazione alla vita di Lui. Terza prova logica: il soggetto ed il predicato Se esiste il creato, esiste il Creatore; infatti se l’universo è stato creato, creare è un verbo, cioè per l’analisi logica esiste il predicato verbale, deve esistere il soggetto e conseguentemente colui che crea cioè il Creatore. Questa prova filosofica o logica è simile alla prova cosmologica o della causalità. Cosmo significa mondo ordinato dal greco, contrariamente al caos. Se esiste il cosmo, esiste l’azione dell’ordinare, che è un predicato verbale; conseguentemente deve esistere il soggetto di questo predicato cioè l’Ordinatore che è Dio. Dall’esistenza del cosmo consegue necessariamente l’esistenza di Dio. Mondo, dal latino mundus, significa ordinato oppure purificato. Se esiste il mondo ordinato esiste l’Ordinatore. Se esiste un mondo purificato esiste Colui che purifica cioè Dio. Se esiste il predicato verbale deve esserci il soggetto. Se esiste il creato, deve esistere il Creatore; ma il Creatore dell’universo per definizione è Dio, dunque esiste Dio. Quarta prova filosofica: l’Impartecipabile ed i partecipanti Dio è l’Essere per definizione, anche l’uomo è un essere, è un essere umano. Gli esseri umani sono molti, oggi sono più di sette miliardi. Dio è uno solo, “ Ascolta Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo … ˮ ( Deuteronomio 6, 4/5 ). Le acque del Mar Rosso hanno fatto passare gli Ebrei in fuga dalla schiavitù, forse qualcuno ha pensato che un dio, di nome Eolo, avesse soffiato per sollevare le acque; Sodoma e Gomorra sono state distrutte dai fulmini, forse qualcuno ha pensato che un dio, di nome Giove, avesse scagliato i fulmini eccetera. In realtà l’inno a Zeus del filosofo greco stoico Cleante conferisce al dio greco molti degli attributi che sono del Dio d’Israele ( Padre, Dio, Signore, onnipotente … ): è l’autore della legge che, se è rispettata, rende felici gli uomini, governa il mondo intero, impone l’ordine, produce tutto 49 tranne il male che i cattivi compiono con le loro follie, non vuole che gli uomini seguano la cupidigia cioè non vuole che s’arricchiscano, che s’abbandonino ad una vita molle, ingolfandosi nelle opere piacevoli al corpo, Signore del fulmine, a Lui spettano le lodi e l’onore. A questi tratti dello Zeus di Cleante non bisognava aggiungere niente, i greci hanno aggiunto favole, leggende, miti, brutture d’ogni tipo facendone un dio pagano accanto ad altri dei; ma non esiste un pantheon di dei o meglio il pantheon degli dei è il pantheon degli idoli, degli dei falsi e bugiardi, che non parlano perchè non esistono. Il Dio vivo e vero che esiste dall’eternità e che ha parlato è il Dio di Israele, Egli è Uno solo, è l’Unico, come è piaciuto a Lui rivelarsi, dando ragione in anticipo a Gesù che nel suo Vangelo ha spiegato agli uomini che uno solo è il maestro di tutti, uno solo è il padre di tutti gli uomini: Dio. Da Dio tutto discende ed a Lui tutto torna. Gli uomini hanno l’essere cioè la vita per partecipazione, mentre Dio è l’Essere per essenza. In Lui, dicono i filosofi, l’esistenza coincide con l’essenza. La pienezza dell’essere e della vita è prerogativa esclusiva di Dio, che è l’Impartecipabile, gli uomini possono partecipare alla vita per sua volontà, sono i partecipanti. Praticamente gli esseri umani possono partecipare al banchetto della vita organizzata da Lui. 


Le origini dell'uomo


 g) Le origini dell’uomo Molti libri sono stati scritti sull’origine dell’uomo, dopo Darwin. Gli animali derivano dai pesci. I primati sono le scimmie più simili all’uomo. Gli scimpanzè ed i bonobo hanno il 98% del DNA uguale a quello dell’Homo sapiens. Sembra, in base ad alcune teorie evoluzionistiche, che gli ominidi discendano dalle scimmie catarrine che fanno parte dell’ordine dei primati comprendenti i lemuri, dette proscimmie oggi viventi in Madagascar. I primati a loro volta discendono da mammiferi di piccole dimensioni, sopravvissuti ad una catastrofe precedente. Le tupaie esistono anche oggi. Questi animali nella linea evolutiva deriverebbero dagli insettivori. I mammiferi discendono dai rettiliomorfi passando attraverso gli amnioti ed i sinapsidi. Sono stati disegnati veri e propri alberi evolutivi simili agli alberi genealogici. La prima specie di mammifero sembra che sia vissuta nell’America del Nord 160 milioni di anni fa; era un animale di piccole dimensioni, come un ratto, notturno ed arboricolo. L’embrione umano nel ventre della madre rassomiglia ad un pesce, poi ad una rana ed infine ad un rettile, secondo alcuni. L’evoluzione della vita ha seguito questi eventi: I dinosauri si sono estinti all’incirca 66 milioni di anni fa, probabilmente per una grossa meteorite di 10 km di diametro caduta nello Yucatán con la creazione d’un cratere di 200 km di diametro; ci sono gli indizi nell’iridio delle meteoriti. In Italia a Gubbio è stato trovato dell’iridio, elemento insolito e raro sulla Terra, ma comune nelle meteoriti. Un’alternativa a questa spiegazione può essere costituita da grandiose e distruttive eruzioni vulcaniche. Si sono verificate piogge acide e s’è prodotto un effetto serra. La polvere sollevata ha impedito ai raggi solari d’arrivare sulla terra e l’erba non è più cresciuta. Gli squali non si sono estinti, 28 milioni d’anni fa è vissuto il megalodonte, squalo di 50 tonnellate e 18 metri di lunghezza. Le prime scimmie risalgono a 60 milioni d’anni fa. L’era cenozoica o terziaria è l’era dei mammiferi. Sembra che gli ippopotami e le balene discendano da un unico animale con le zampe; le balene si sono adattate a vivere nell’acqua e lentamente le zampe sono sparite, secondo la trasmissione televisiva Missione Natura ( 2008-05-23 ). L’Aegittopithecus risale a 35 milioni di anni fa. Successivamente si è sviluppato il Ramapithecus 14 milioni di anni fa a Rama in India, mentre per alcuni Rama sarebbe la settima incarnazione del dio Visnu. Il Keniapithecus risale a 10 milioni di anni fa. Questi non erano uomini né ominidi, erano scimmie a tutti gli effetti. I primi ominidi dovrebbero risalire a 6-7 milioni di anni fa in Africa, secondo alcuni studiosi. Sono stati chiamati Orrorin, erano esteriormente come gli scimpanzè. Secondo alcuni il Ramapithecus sarebbe un ominide. Ida è il nome dell’olotipo di Darwinius masillae ( nome scientifico ) risalente a 47 milioni d’anni fa. Il primate rappresenta una forma di transizione verso gli aplorrini che sono i parenti più evoluti degli strepsirrini ( lemuri ). Gli aplorrini si separarono dagli strepsirrini 63 milioni d’anni fa, 40 milioni d’anni fa le platirrine si separarono dalle catarrine. Dalle catarrine, che comprendono i cercopitecidi, 25 milioni d’anni fa si separarono gli ominidi. Esistono ossa, ritrovate in Kenya, che risalgono a 6 milioni di anni fa. Gli Orrorin ritrovati in Kenya hanno una angolo di 120 gradi tra la diafasi ed il collo del femore come gli uomini moderni, mentre le scimmie antropomorfe hanno un angolo di 90 gradi. Questo consentiva all’Orrorin di bilanciare meglio il peso del corpo sugli arti posteriori mentre le scimmie antropomorfe scaricano il peso su 4 arti. Conseguentemente l’Orrorin era bipede mentre le scimmie antropomorfe sono quadrupedi. L’Orrorin tugenensis prende il nome dalla regione Tugen Hills nel Kapsomin in Kenya. La parola kenyota Orrorin significa uomo originale. I canini con forma intermedia tra quella dell’uomo e dello scimpanzè dimostrano una dieta onnivora. L’Orrorin risale a 6 milioni d’anni fa, i fossili sono stati spostati a Nairobi in un luogo segreto. Il genere è Orrorin, la specie Orrorin tugenensis, la tribù è Hominini e la famiglia è Hominidae nella classificazione scientifica. Le scimmie sono arboricole; i primi ominidi sono scesi dagli alberi quando finivano i frutti e hanno cominciato a camminare nella savana, avevano i peli sulla faccia. Per scorgere sopra l’erba eventuali predatori si sono drizzati su due arti soltanto. Sono usciti dalle foreste, per camminare su due arti la colonna vertebrale si è incurvata ed il bacino è aumentato di volume. Si sono spostati dall’ovest dell’Africa verso l’est e hanno raggiunto la Rift Valley. Secondo un’altra interpretazione i primati si sono spostati verso l’est e nella Rift Valley, nella valle dell’Omo 37 si è sviluppato l’uomo; l’Omo Bottego è un fiume dell’Etiopia. La Rift Valley si sta allargando, probabilmente l’Africa in futuro si spaccherà. L’uomo eretto ha il femore diversamente conformato per la stazione eretta. Il pitecantropo eretto viveva nell’isola di Giava, presso il fiume Solo, ma sarebbe un preominide. Più tardivo è l’homo soloensis di cui sono stati scoperti 11 crani nell’isola di Giava. L'homo erectus potrebbe essere il primo essere umano ad essere vissuto in una società monogoma, secondo Wikipedia. Dalla scimmia all’uomo c’è un salto ontologico che non è possibile senza un intervento dall’esterno. Solo Dio può aver creato l’uomo, che è un essere dotato d’una parte spirituale, l’anima, e d’una coscienza. Dio è Spirito, come ha rivelato Gesù nel suo Vangelo, e ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza, cioè creatura spirituale, come risulta dalla Genesi. Il telegiornale scientifico Leonardo il 2009-12-31 ha parlato della scoperta di un ominide di genere femminile risalente a 4 milioni e quattrocentomila anni fa in Africa. Era alta un metro e 20 centimetri con un volume encefalico compreso tra 300 e 350 cm3 , un quinto dell’uomo di oggi, del genere Ardipithecus ramidus soprannominata Ardi di peso complessivo pari a 50 kg. I suoi resti sono stati trovati in un villaggio di nome Aramis nella Rift Valley in Etiopia a 74 km dal luogo dove sono stati trovati i resti di Lucy con un cervello di volume compreso tra 400 e 550 cm3 . Il telegiornale scientifico ha confermato che gli ominidi si sono differenziati dagli altri primati circa 6 milioni d’anni fa. Esistono i resti di un antichissimo ominide in Ciad, appartengono al Sahelanthropus tchadensis risalente a 6 o 7 milioni d’anni fa, soprannominato Toumaï ( Speranza di vita ). Si tratta di un teschio con alcuni denti e pezzi di una mandibola. La scatola cranica è simile a quella delle scimmie mentre la faccia ed i denti sono simili a quelli di un uomo. Visse al momento del bivio evolutivo tra l’ominide e la scimmia. In Ciad è stata trovata anche una mandibola di un Australopithecus bahrelghazali. Tre milioni d’ anni fa si sono sviluppati gli australopitechi in Africa. Sono stati trovati resti nel Transvaal. Lucy era un’ominide di genere femminile di 3,4 milioni di anni fa, il volume del cervello era modesto, inferiore a 800 cm3 . Era alta 1,2 metri, pesava 30 kg ed aveva 20 anni. Le ossa di Lucy in Etiopia si sono fossilizzate, ricoperte di terra e di sabbia, in fondo ad un corso d’acqua a 150 km da Addis Abeba e sono arrivate fino a noi. La sabbia è entrata dentro l’osso e si è formato un fossile, l’osso si è fossilizzato. Lucy era un australopithecus afarensis cioè della regione chiamata Afar, aveva le dita dei piedi parallele come noi. Le scimmie hanno le dita aperte, il pollice dei piedi è opponibile alle altre dita. La prova è inconfutabile, le ossa complete di Lucy sono conservate oggi dentro il vetro in Etiopia. Mangiava erbe e carni, lo si deduce dai denti. Era una donna, lo si deduce dal bacino largo. Non sapeva nuotare, per questo è affogata nell’acqua. Viveva in un gruppo, si era sviluppata la socialità. Gli australopiteci erano sociali ed usavano i bastoni. Le ossa di Lucy sono state trovate nel 1974 insieme ad altre ossa in un territorio oggi brullo e senza vegetazione, mentre i ricercatori ascoltavano una canzone da cui è stato preso il nome. Tre milioni d’anni fa s’è verificata una glaciazione. Gli australopitechi appartengono al pliocene dell’era cenozoica o terziaria, che finisce circa 1,8 ( 2,6 ) milioni di anni fa. L’uomo sapiens appartiene al pleistocene dell’era neozoica o quaternaria. Nella gola di Olduvai, nel Serengeti in Tanzania, è stato scoperto l’australopithecus boisei o Zinjanthropus e sono state rinvenute orme od impronte di ominidi più antichi risalenti a 3 milioni e mezzo d’anni fa. L’australopithecus boisei oggi è chiamato Paranthropus boisei, è vissuto nell’Africa orientale tra 2,6 e 1,2 milioni d’anni fa. Al tempo degli australopitechi, circa 3 milioni d’anni fa, s’è verificata una glaciazione. Esistono 3 specie del genere Paranthropus: il Paranthropus aethiopicus, il Paranthropus boisei da Boise che ha finanziato la ricerca ed il Paranthropus robustus. Il Paranthropus, soprannominato schiaccianoci, è vissuto tra 2,7 e 2 milioni d’anni fa, accanto al genere Homo, dopodiché s‘è estinto. Probabilmente l’Homo habilis era antenato dell’Homo ergaster, secondo Wikipedia. Due milioni d’anni fa l’Homo habilis ha usato un chopper, mannaia ( ascia ), generalmente di cobalto, scheggiato solo da una parte; l’utensile fungeva da percussore. Era uno dei primi prodotti dell’industria, un utensile con il bordo tagliente. Si tratta d’una cultura dei ciottoli o Pebble culture. La percussione poteva essere diretta, indiretta, bipolare su incudine o a pressione. L’Homo habilis è vissuto tra 2,4 e 1,5 milioni d’anni fa; il suo volume encefalico era di 600/750 cm3 . I primi reperti litici risalgono all’ Olduvaiano, da Olduvai Gorge in Tanzania, che va da 2,5 a 0,5 milioni d’anni fa con la produzione di chopper. I manufatti litici successivi detti acheuleani, il cui nome deriva da SaintAcheul in Francia, vanno da 700000 a 120000 anni fa e comprendono utensili bifacciali, amigdale, raschiatoi e punte. La datazione viene fatta con metodi scientifici usando il decadimento dell’isotopo di peso 14 del carbonio. Il carbonio con numero atomico 6 esiste in natura in tre forme isotopiche: il C 12, il C 13 ed il C 14. In un corpo umano di 70 kg il carbonio ha un peso di 14 kg. Solo il carbonio 14 è radioattivo e si forma nella parte alta dell’atmosfera dall’azoto per bombardamento con i neutroni cosmici. Decade nell’azoto emettendo un 38 elettrone e la vita media è di 5730 anni per cui è adatto per datazioni di resti animali o vegetali fino a 50 o 100 mila anni. Durante la vita d’un corpo per il continuo ricambio metabolico e per la continua respirazione le proporzioni tra i vari isotopi del carbonio nel corpo rimangono sempre le stesse. Quando il corpo muore non avviene più il ricambio per cui il C 14 non è più sostituito e comincia a decadere. Il decadimento continua e dalla misura della radioattività con i contatori si può risalire all’età per esempio d’un osso. L’australopiteco afarensis mangia prevalentemente bacche e frutti, nella dentatura mancano i grandi canini. Saltuariamente mangia carne. Gli australopiteci si differenziano in due categorie: gli erbivori, che non hanno canini, hanno denti molari larghi per masticare ed intestini lunghi per digerire ed i carnivori che hanno il cervello più grosso. In Tanzania sono state ritrovate impronte di piedi d’ominidi risalenti a 3,5 milioni di anni fa. In Sudafrica si è sviluppata un’altra specie di australopiteco; tra 4 milioni e 2 milioni di anni fa è vissuto l’australopiteco africanus. In Sudafrica sono stati ritrovati teschi di ominidi risalenti a 2 milioni di anni fa. Uno scheletro è alto 1,2 metri. In una caverna sono stati ritrovati teschi ed ossa. Nel Transvaal in Sudafrica esistevano grotte di tipo carsico; erano state fatte buche con trappole interne, dove sono caduti uomini ed animali. Le ossa si sono accumulate in queste trappole, c’è lo scheletro d’un australopiteco di 3,3 milioni di anni fa. A Pretoria è stato costruito un museo, dove si trova un cranio d’un australopiteco africanus di 2,5 milioni di anni fa. Era bipede, ma dormiva sugli alberi. L’età media era di 25 anni. Questi ominidi venivano sbranati dai leopardi e dai carnivori. Nel museo di Pretoria è conservato il cranio d’un bambino ghermito da un rapace di 2 milioni di anni fa. Oltre le specie segnalate esistevano altre specie di australopitechi: l’Australopithecus robustus, l’Australopithecus boisei, l’Australopithecus anamensis, l’Australopithecus sediba, l’Australopithecus garhi. Secondo l’enciclopedia Piccola Treccani l’australopiteco sarebbe un antropoide e non una scimmia antropomorfa. L’Austrolopithecus boisei aveva grandi mascelle e mandibole, grandi denti molari per masticare in quanto era erbivoro. Le fasce muscolari per la masticazione arrivavano fino alla sommità della testa per cui il cervello era piccolo. Gli animali erbivori devono masticare a lungo e sono ruminanti. Un cranio di grosse dimensioni di questo australopiteco è stato mostrato alla televisione il 2008-12-13. Circa 1,6 milioni di anni fa il cervello ha superato in volume gli 800 centimetri cubici, si è sviluppato l’Homo ergaster, che arrivava in altezza a 1,8 metri. L’ergaster, alto e sottile, è andato in Asia ed in Europa. L’erectus ha un sentimento, soffre, piange la morte della compagna, versa lacrime. L’ Homo erectus era capace d’attività lavorativa. L’Homo erectus è venuto in Europa circa 1,2 milioni di anni fa. Esistono resti di 1 milione di anni fa. Nel 2007 è stato scoperto un dente nella Sierra di Atapuerca nel nord della Spagna; il dente risale a 1,2 milioni di anni fa. Quegli uomini mangiavano cervi, bisonti e macachi. In Italia esistevano ominidi circa 1 milione di anni fa: esistono le prove in Puglia ed a Monte Poggiolo vicino Forlì, dove è stata rinvenuta una pietra bifacciale del paleolitico risalente a 1 milione d’anni fa. Praticavano il cannibalismo. In Puglia sono stati ritrovati reperti litici, pietre scheggiate, risalenti a 1,5 milioni d’anni fa. Sono dovuti a discendenti degli ergaster africani e dell’Homo georgicus vissuto in Georgia 1,8 milioni d’anni fa. In Puglia sono stati ritrovati ossi di rinoceronti, mammut, di tigri dai denti a sciabola, di iene. Ad Isernia esistono reperti litici, come chopper, risalenti a 700000 anni fa. A Grandolina in Spagna, vicino ad Atapuerca, esiste un secondo sito dove sono stati trovati resti di un uomo ( ancestor ) risalente a 800000 anni fa. Nel Pozzo delle ossa, profondo 13 metri, in Spagna esistono resti di 28/30 uomini preistorici. Esiste un cranio di 1200 cm cubici risalente a mezzo milione di anni fa. Erano uomini alti 1 metro e 75 cm, alcuni dei quali arrivavano a pesare 90 kg. È il santuario più antico del mondo. Questi uomini non praticavano il cannibalismo, rispettavano gli altri. Il sito risale a mezzo milione di anni fa. L’Homo habilis nel paleolitico usa la pietra, rompendo un sasso di pietra si producono delle schegge che sono utili per tagliare la carne. È noto che gli scimpanzè usano pietre o sassi per schiacciare le noci ed utilizzano dei bastoni; anche alcuni uccelli usano dei bastoni per stanare gli insetti dal loro nido e mangiarli. Levigando la pietra si possono ottenere delle punte che servono per fare lance, con cui l’uomo può tenere a distanza animali più grandi e forti di lui. Con le punte di pietra levigata si possono fare frecce, con cui si possono abbattere orsi e carnivori più grossi dell’uomo. Dall’Homo erectus discende l’Homo heidelbergensis, che è datato 600 mila anni fa e da cui discende l’uomo di Neanderthal. L’Homo antecessor è databile tra 1,2 milioni ed 800000 anni fa, alcuni resti d’Atapuerca sono attribuiti all’antecessor. L’uomo eretto è penetrato lentamente in Asia e suoi discendenti sono l’uomo di Pechino e l’uomo di Giava. L’uomo di Pechino è stato chiamato Sinanthropus pekinensis ed i suoi resti sono stati trovati a 50 km a SO da Pechino da numerosi paleontologi e paletnologi di varie nazioni. Il sinantropo conosceva il fuoco ed era una vero homo faber. L’uomo di Pechino risale a circa 700000 anni fa ed è chiamato oggi Homo erectus pekinensis in quanto discende dall’Homo erectus. L’uomo di Giava era chiamato Pithecanthropus erectus ma discende dall’Homo erectus od ergaster per cui oggi è chiamato Homo erectus soloensis dal nome del fiume 39 Solo nell’isola di Giava. Per la sua datazione l’analisi di 18 crani oscilla tra 550000 e 143000 anni fa. La sua cultura era insolitamente avanzata al punto che alcuni lo consideravano discendente del sapiens e lo hanno chiamato Javanthropus. Dall’ Homo erectus è nato l’uomo di Neanderthal ( località della Germania ) dal naso lungo. Si conoscono 80 individui di questa specie umana della Francia, Germania, Belgio eccetera. L’uomo neandertaliano è vissuto fino a 45000 anni fa o secondo altri fino a 30000 anni fa. Un insediamento neandertaliano importante è stato quello delle grotte nella rocca di Gibilterra, oggi allagate dall’acqua del mare. In Italia la grotta di Fumane in provincia di Verona è stata abitata da generazioni di uomini di Neanderthal a partire da 60000 anni fa. Altri siti tardo pleistocenici con reperti fossili di carattere neandertaliano in Italia si trovano a Finale ligure, sul Monte Circeo in provincia di Latina, nella cava di Saccopastore vicino Roma, ad Altamura in Puglia eccetera. Il fuoco è stato scoperto 400000 anni fa; probabilmente dopo un incendio o dopo un fulmine che ha bruciato un albero l’uomo con un tizzone acceso ha trasportato il fuoco da una parte all’altra e successivamente dal primo fuoco ha prodotto un secondo fuoco, poi un terzo e così via. L’uomo d’Altamura risale a 200000 anni fa. La datazione dell’Homo sapiens è fatta con gli isotopi dell’argon dai tufi della valle del fiume Omo in Africa; risale a 195000 anni fa con un’incertezza di 5000 anni. Approssimativamente 150000-200000 anni fa dall’homo erectus è nato l’homo sapiens. Secondo un’altra teoria l’Homo sapiens discenderebbe dagli australopiteci. Nascono gli sciamani, si sviluppa il senso del bello, l’uomo fabbrica collanine e pendagli, si pittura la faccia. A ondate successive all’incirca 70000 anni fa il sapiens entra in Europa e si trova davanti l’uomo di Neanderthal, che pure è un formidabile cacciatore e si estingue probabilmente a causa di malattie. Il Sapiens entra in Asia e la percorre tutta, scopre la navigazione, la zattera e la barca 50000 anni fa, arriva fino all’oceano Pacifico. 60000 anni fa il sapiens scopre l’Australia. Durante l’ultima glaciazione in un periodo compreso tra 35000 e 15000 anni fa l’uomo ha attraversato lo stretto di Bering ghiacciato ed è entrato in America. Secondo alcuni l’uomo avrebbe attraversato lo stretto di Bering quando l’acqua era più bassa circa 15000 anni fa ed in 2000 anni sarebbe arrivato in fondo all’America del Sud; esistono mani dipinte in negativo di 9000 anni fa. Secondo altri studiosi gli uomini dall’Asia sono entrati in America attraverso lo stretto di Bering ghiacciato circa 22000 ÷ 25000 anni fa seguendo gruppi di Mammut che cacciavano e di cui si nutrivano. Si stima da parte di qualcuno che quando Colombo è arrivato in America ci fossero circa 20 milioni di persone; non avevano scoperto la ruota e non erano andati molto avanti con la fusione dei metalli. Secondo altri 20000 anni fa quando l’uomo è entrato in America i due continenti erano uniti. Esiste un’altra teoria illustrata alla televisione secondo cui l’uomo in America sarebbe più antico: nella sierra di Cativara, nel nord del Brasile, esistono resti umani risalenti a 100000 anni fa, secondo alcune fonti. La datazione è fatta con le pietre dei focolari ed esistono disegni con graffiti sulle pareti. Esistono pietre lavorate di 58000 anni fa in America. Gli uomini in America potrebbero derivare dall’Africa, ma è soltanto un’ipotesi. In una grotta uno scheletro risale a 30000 anni fa; la datazione è stata fatta con il carbonio. In Africa sono stati rinvenuti i resti d’un cranio d’un uomo moderno risalente a 195000 anni fa, secondo l’analisi fatta con il metodo dell’argon. 40000 anni fa l’immagine viene impressa sulla pietra, nasce l’arte. 20000 anni fa si sviluppa l’arte rupestre, la pittura diventa un linguaggio universale. Nelle grotte di Lascaux in Francia esistono dipinti di animali risalenti a 17000 anni fa. Vi sono stati trovati 600 dipinti rupestri. In Francia esistono varie grotte dove sono stati trovati graffiti, disegni d’animali: Niaux, Chaffaud, Madalaine in Dordogna; in una grotta lunghissima esistono disegni risalenti a più di 30000 anni fa. Nella Valle delle Meraviglie ( Vallée de Merveilles ) al confine italo-francese nelle Alpi Marittime esistono disegni incisi sulla roccia risalenti a 46000 anni fa dovuti agli uomini di Cro-Magnon. Nella piana di Harran in Turchia nella provincia di Sanliurfa esistono resti neolitici del tempio più antico del mondo risalente al decimo secolo avanti Cristo, secondo Wikipedia. Si tratta del tempio di Göbekli Tepe con pilastri alti fino a 5 metri. In Italia a Levanzo, un’isola delle Egadi, nella Grotta del Genovese esistono dipinti rupestri del neolitico risalenti a 7000 anni fa e graffiti del paleolitico risalenti a 10000 anni avanti Cristo. La scrittura egizia ha usato i pittogrammi. I sumeri hanno introdotto la scrittura 5000 anni fa, scrivevano sopra tavolette di creta. I fenici hanno introdotto il primo alfabeto senza le vocali, i greci hanno aggiunto le vocali. Dall’Homo sapiens discende l’Homo sapiens idaltu ( Homo sapiens maggiore ) che si è estinto e l’Homo sapiens sapiens che oggi ha 7 miliardi di discendenti. Erano due sottospecie differenti di una unica specie: l’Homo sapiens. La temperatura della Terra 12000 anni fa è aumentata ed è terminata l’ultima glaciazione iniziata circa 100000 anni fa. Tra l’ultima e la penultima glaciazione sembra che gli uomini siano scesi ad una popolazione, secondo alcune fonti, di 2000 persone; secondo Wikipedia in italiano, 70000 anni a.C. la popolazione sulla Terra era inferiore a 15000 esseri umani. Le glaciazioni sono dovute all’aumentata distanza della Terra dal Sole con un periodo di circa 100000 anni ed all’inclinarsi dell’asse terrestre con un periodo di circa 25000 anni. Quando i due fenomeni si sommano si possono avere glaciazioni particolarmente forti. Quando i ghiaccî si sciolgono, il mare aumenta di livello. Altre cause delle glaciazioni possono essere le eruzioni vulcaniche con oscuramento del Sole e conseguente diminuzione della temperatura e le cadute di meteoriti con oscuramento dell’irradiazione solare. Gli uomini sulla Terra erano 2 milioni. Secondo alcuni studiosi 12000 anni fa, quando è iniziata la costruzione del tempio di Göbekli Tepe in 40 Turchia, gli uomini sulla Terra erano 3-4 milioni. Secondo Wikipedia 10000 anni a.C. la popolazione mondiale era di 1 milione di persone. Quando l’acqua è salita di 100 metri, i continenti hanno assunto l’aspetto che hanno oggi. Nel sito di Göbekli Tepe sono arrivati dei sapiens nomadi che avevano addomesticato il cane ed hanno trovato dei sapiens sedentari che erano cacciatori raccoglitori e che usavano i cereali, producevano la farina ma non erano ancora agricoltori. Il sapiens ha scoperto l’agricoltura 10000-14000 anni fa in Mesopotamia, nella mezza luna fertile, ha capito che piantando il seme nasce la pianta; lungo il corso del Tigri crescevano allo stato naturale le graminacee cioè i cereali come il grano e l’orzo. I semi del grano e delle graminacee hanno la caratteristica di potersi conservare per mesi e per anni, mentre i frutti dopo la maturazione si rovinano in pochi giorni o settimane. In questo modo l’uomo può immagazzinare il grano ed è liberato dall’assillo quotidiano del cibo. Ha tempo per dedicarsi alle arti. Successivamente l’uomo si è accorto che il seme del grano interrato germoglia ed è iniziata l’agricoltura. Gli uomini hanno iniziato a lavorare l’argilla che serviva per i contenitori. Hanno immagazzinato i semi di grano, d’orzo e i legumi come le lenticchie, i ceci dentro i contenitori. Sono arrivati i topi, sono stati trovati fossili di topi vicino ai contenitori nei magazzini. L’uomo è diventato sedentario. Le antiche abitazioni erano costituite da pellame poi hanno iniziato a costruire case di pietra che erano più sicure e resistenti al fuoco. Uruk 5000 anni fa era forse la più grande città del mondo con 80000 abitanti. Con la sedentarizzazione, l’agricoltura e l’allevamento inizia la fase storica della proprietà privata. Prima dell’allevamento del bestiame, l’uomo era una creatura vivente accanto alle altre come il cane, la pecora, il bue, il topo eccetera. Quando l’uomo con la sua intelligenza ha domato il cavallo, ha allevato le pecore, si è appropriato degli animali e li ha usati per i suoi scopi, dimostrando la sua superiorità, è iniziata la proprietà degli animali. Quando l’uomo viveva di caccia non esisteva la proprietà privata, quando l’uomo è diventato agricoltore ed ha iniziato a seminare, è iniziata per forza di cose la proprietà privata della terra, per evitare che alcuni seminino ed altri raccolgano. L’uomo ha iniziato a mangiare il grano 22000 anni fa e l’agricoltura è iniziata 9000 anni fa. Successivamente ha macinato il grano iniziando a produrre la farina. I primi lupi sono stati addomesticati e sono diventati cani. Si è sviluppato l’allevamento del bestiame. Non conviene inseguire gli animali e cacciarli, è più comodo allevarli. L’età della pietra potrebbe risalire all’incirca a 2,5 ( 1,8 ) milioni d’ anni fa e sarebbe il paleolitico. Poi c’è stato il mesolitico ed il neolitico. Ottomila anni fa l’uomo ha scoperto il rame nella malachite che è una pietra verde costituita da carbonato basico di rame. Un forno per la fusione del rame del 5500 a. C. a Pločnik nella cultura di Vinča, a 14 km da Belgrado lungo il Danubio, segna l’inizio dell’età del rame in Europa. Successivamente si è sviluppato il calcolitico, poi l’età del bronzo ( 3500 anni a.C. ), quando l’uomo ha fuso insieme il rame ed lo stagno. L’archeologia è una scienza in continuo movimento, in continuo divenire: quando si scoprono nuovi reperti, fossili, pietre levigate, i periodi storici devono essere retrodatati. La scrittura tradizionalmente viene fatta risalire a 3300 anni avanti Cristo nella bassa Mesopotamia presso i Sumeri che la usavano per ragioni di contabilità, commercio ed amministrazione, ma nei Balcani, nella cultura di Vinča, esistono registrazioni su terrecotte risalenti a 5000 anni a.C. e la scrittura si sarebbe sviluppata per ragioni cultuali. L’allevamento del bestiame con le pecore ed i buoi è iniziato 7000-8000 anni avanti Cristo. La vita media era di 30 anni a causa delle malattie come la peste, il colera, la lebbra, la tubercolosi eccetera. La città di Gerico, forse la più antica del mondo, con il suo primo insediamento risale ad un periodo tra 18000 e 12500 anni a.C. , con altri reperti risale al periodo compreso tra 12000 e 10500 anni a.C. e con il terzo insediamento del neolitivo preceramico risale ad un periodo tra 8000 anni a.C. e 7200 prima di Cristo. L’Homo sapiens si potrebbe essere sviluppato nella Rift Valley secondo alcuni studiosi 200000 anni fa; nella Zululand sono stati trovati dei resti. Forse è entrato in Asia ad ondate successive, in un punto diverso da quello dell’Homo erectus, dalla parte estrema dell’Arabia che era attaccata all’Africa. L’Homo sapiens era cacciatore-raccoglitore cioè viveva di caccia e raccoglieva i frutti, poi nella mezza luna fertile è diventato agricoltore ed allevatore. L’arco con le frecce è comparso 12000-14000 anni fa. In Africa esistono graffiti nel Sahara con disegni di elefanti, giraffe e mufloni che evidentemente vivevano nel deserto. All’incirca 8000 anni fa in Africa veniva praticato l’allevamento del bestiame. Secondo alcune stime, 4000 anni fa gli uomini erano 100 milioni. In Liguria nella caverna delle Arene Candide, per la presenza d’una sabbia quarzosa bianca, vicino Finale Ligure in provincia di Savona esiste un importante sito archeologico. Secondo una teoria alcuni uomini del Neolitico sarebbero arrivati dal mare con le barche portando con sé semi di cereali e pecore 8000 anni addietro. Esistevano uomini del Mesolitico che erano cacciatori e raccoglitori. Con l’arrivo di uomini del Neolitico, la vita è diventata sedentaria, gli uomini vivevano d’agricoltura ( farro, orzo, lenticchie, pisello, cece, veccia, lino ) e d’allevamento, si trattava d’una nuova cultura superiore a quella precedente, si usava la pietra levigata e non più quella scheggiata. A seguito della fine della glaciazione, il mare Mediterraneo per lo scioglimento dei ghiacci ha invaso il lago 41 che esisteva al posto del Mar Nero. Il lago è diventato un mare; forse centomila persone, quando la popolazione sulla Terra era di 5 milioni d’esseri umani, sono state costrette a fuggire. Esistono resti d’animali lacustri, che dimostrano che era un lago, e resti d’insediamenti umani sottacqua, che dimostrano che sono fuggiti dalle case invase dall’acqua. La civiltà egizia si è sviluppata 5000 anni fa, quando tutte le popolazioni dell’attuale deserto del Sahara ( 9 milioni di km quadrati ), a seguito dell’inaridimento della terra, si sono spostate nella valle del Nilo dove hanno trovato l’acqua. Il deserto del Sahara è soggetto da milioni d’anni ad un cambiamento climatico dovuto all’inclinazione dell’asse terrestre che si ripete dopo più di ventimila anni. Prima dello spostamento di queste popolazioni il Sahara era fertile e vi si trovavano laghi, erbe, piante ed animali. Il processo di desertificazione si ripete ciclicamente, tra 15000 anni il Sahara tornerà verde. Nuove argomentazioni si sono fatte largo in questi ultimi anni e si parla di prove neocosmologiche. Il Principio antropico nella sua versione forte parla della sintonizzazione fine ( fine tuning ) delle leggi naturali e dell’armonia cosmica in funzione della vita. Il fine tuning dell’universo consiste nel fatto che alcune grandezze fisiche assumono valori particolari da consentire lo sviluppo della vita. Lo Strong Anthropic Principle ( SAP ) spiega che l’universo deve possedere quelle proprietà che consentono alle forme viventi basate sul carbonio di svilupparsi in una certa fase della sua storia. Il principio antropico è sostenuto nella forma debole e nella forma forte. Il primo enunciato del principio antropico risale a Carter. Barrow e Tipler hanno dato una formulazione differente: il principio antropico debole asserisce che i valori osservati di tutte le quantità fisiche e cosmologiche non sono equamente probabili ma assumono valori limitati dal prerequisito che esistono luoghi dove la vita basata sul carbonio può evolvere e dal prerequisito che l’universo sia abbastanza vecchio da aver già permesso ciò. Il principio antropico forte di Barrow e Tipler asserisce che l’universo deve avere quelle proprietà che permettono alla vita di svilupparsi al suo interno ad un certo punto della sua storia. Esiste un disegno cosmico e conseguentemente un’ Intelligenza ordinatrice; " hoc dicimus Deum ". Il Disegno intelligente o Progetto intelligente è una sorta di creazionismo scientifico, diverso dal creazionismo evolutivo o dall’evoluzionismo teista. Il progettista del disegno intelligente può essere identificato direttamente con Dio. Alcuni sottolineano l’importanza della creazione di Dio conciliandola con la scienza. Altri sottolineano l’importanza della evoluzione senza escludere Dio. In ogni modo esiste anche la teoria della creazione continua; vengono create continuamente nuove stelle e nuove specie viventi. Le varie specie di Homo sono state classificate. Per l’Homo erectus la classificazione scientifica è Dominio: Eucariota o con cellule con nucleo, Regno: Animalia ( Animale ), Phylum ( Tipo o divisione ): Chordata, Sottotipo: Vertebrati, Superclasse: Tetrapodi, Classe: Mammalia ( Mammiferi ), Ordine: Primates ( Primati ), Parvordine: Catarrhini, Superfamiglia: Hominoidea ( Ominoidi ), Famiglia: Hominidae ( Ominidi ), Sottofamiglia: Homininae ( Ominini ), Genere: Homo, Specie: Homo erectus. La tassonomia dell’enciclopedia Wikipedia prevede nella stessa sottofamiglia il genere Gorilla ed il genere Pan o Scimpanzè come il Pan troglodytes ed il Pan paniscus o bonobo. Le classificazioni dell’Homo habilis e dell’Homo ergaster sono simili. Le altre specie del genere Homo sono: Homo neanderthalensis, Homo habilis, Homo ergaster, Homo georgicus, Homo antecessor, Homo cepranensis, Homo rhodesiensis, Homo floresiensis, Homo rudolfensis, Homo heidelbergensis, Homo sapiens. Si sono tutte estinte tranne l’Homo Sapiens di cui sopravvive oggi la sottospecie Homo Sapiens Sapiens. L’Australopithecus garhi ( sorpresa ), gracile, appartiene al paleolitico inferiore di 2,5 milioni di anni fa. Lavorava la pietra e la sua classificazione scientifica è Dominio: Eucariota o con cellule con nucleo, Regno: Animalia ( Animale ), 42 Phylum ( Tipo o divisione ): Chordata, Sottotipo: Vertebrati, Superclasse: Tetrapodi, Classe: Mammalia ( Mammiferi ), Ordine: Primates ( Primati ), Famiglia: Hominidae ( Ominidi ), Genere: Australopithecus, Specie: Australopithecus garhi. I suoi resti sono stati trovati in Etiopia, la specie oggi è estinta. L’australopithecus garhi aveva una capacità cranica di 450 cm3 ed era contemporaneo dell’Homo habilis. Vicino a dei fossili di questo australopiteco sono stati trovati primitivi artefatti in pietra lavorata datati tra 2,5 e 2,6 milioni d’anni fa. A Bouri in Etiopia sono stati trovati 3000 utensili in pietra risalenti a 2,5 milioni d’anni fa. Sul tema delle origini dell’universo, della Terra, della vita e dell’uomo, dopo aver affermato con assoluta certezza l’esistenza di Dio creatore, è necessario spendere alcune parole sulla descrizione offerta nel libro della Genesi, il primo della Bibbia cattolica, protestante ed ebraica, anche perché nella ricerca della verità è onesto confrontarsi e fare i conti con tutti i dati ed i testi a disposizione; tra i vari libri che sono stati scritti ne esiste uno che si chiama Bibbia. Il libro della Genesi esordisce non queste parole: " In principio Dio creò il cielo e la terra ". Tra le due mani, quella Jahvista e quella sacerdotale, i teologi più esperti attribuiscono la paternità a quella sacerdotale. Le prime frasi della Bibbia sono state scritte da un ebreo di tradizione sacerdotale, secondo alcuni cattolici 1100 anni a.C. e secondo altri, testimoni di Geova, 1600 anni avanti Cristo. Si può affermare tra 1000 e 2000 anni prima di Cristo. Secondo l ‘ipotesi documentale la prima pagina della Genesi è stata scritta nel 500 avanti Cristo. È chiaro pertanto che sono parole di un uomo e non sono parole di Dio. Su questa questione c’è subito uno scontro frontale durissimo con quelli che invece all’interno delle chiese storiche sostengono che tutto quello che è scritto nella Bibbia è parola di Dio e deve essere creduto come vero per fede. Alcuni riformati affermavano che bisognava credere solo quello era scritto nella Bibbia per relativizzare tutto quello che è stato ricercato e scritto dagli uomini e tutto quello che i pastori cattolici insegnano o vogliono far rispettare come regola. Le prime frasi della Genesi hanno un valore archeologico perché sono state scritte in un arco di tempo compreso tra il cinquecento ed il mille od il milleseicento avanti Cristo. Entrando nel contenuto della frase biblica, è stato dimostrato con metodi nucleari di datazione delle rocce che la Terra risale all’incirca a 4,6 miliardi di anni fa, mentre l’universo a circa 13,7 miliardi, quindi in principio la Terra non esisteva. Lo scarto è superiore a 8 miliardi d’ anni. Se per terra si intende il pianeta Terra o la materia terrosa di cui è composto il pianeta, nella prima frase della Bibbia si trova subito un errore di dimensione colossale ( anzi più che un errore si tratta di un orrore ). D’altro canto l’ebreo di tradizione sacerdotale se ha scritto cinquecento o mille anni a.C. non poteva essere un testimone oculare dell’atto creativo di Dio. Non bisogna prestare fede alle fabulazioni. Alcuni cercano di giustificare la frase sostenendo che con terra con la t minuscola si può intendere il mondo o tutta la materia creata, ma naturalmente si arrampicano sugli specchi. Esiste anche questa interpretazione cattolica: il cielo è l’insieme delle potestà e dominazioni celesti, angeli, arcangeli, cherubini e serafini, che vivono secondo l’angelologia cattolica intorno alla maestà di Dio in cerchi concentrici e nessuno si può avvicinare. Dio in principio avrebbe creato prima le potenze celesti, l’arcangelo Gabriele, le realtà invisibili, poi il mondo terreno fatto di materia, le realtà visibili. La parola terra in italiano, secondo il vocabolario Zingarelli, può significare anche il nostro mondo o l’ambiente che accoglie l’uomo, gli animali e le piante. L’ambiente che può accogliere gli uomini, gli animali e le piante non è stato creato in principio in quanto in principio la temperatura era di miliardi di gradi e la vita non si poteva sviluppare, per cui l’errore nella prima frase della Bibbia c’è e ci rimane. Le prime frasi del libro della Genesi, che pure introducono il concetto di Dio creatore che è fondamentale ed importantissimo, hanno tratto in inganno per secoli e millenni uomini e donne di ogni tipo. Basti pensare che due giganti della scienza moderna come Isacco Newton e Giovanni Keplero ritenevano che la creazione iniziale di Dio risalisse ad alcuni millenni ( 3-5 ) avanti Cristo. Il famoso vescovo Usher affermava con vigore che Dio aveva creato il mondo alcuni millenni avanti Cristo. Questo calcolo si può fare con le date che compaiono nella Bibbia. S.Agostino affronta alcuni problemi nel De civitate Dei e sostiene che Dio ha creato l’universo all’incirca cinquemila anni avanti Cristo. Nel quinto capitolo della Genesi è scritto che Adamo aveva 130 anni quando generò Set, questi aveva 105 anni quando generò Enos, che a 90 anni generò Kenan il quale a sua volta generò Maalaleel a 70 anni e così via. Facendo i conti si ottengono 1946 anni tra Adamo ed Abramo il quale a sua volta risale a circa 2000 anni avanti Cristo. L’albero genealogico continua con Sem figlio di Noè fino a Terach padre di Abramo nel capitolo 11 della Genesi ed i nomi della genealogia di Gesù fino ad Adamo sono riportati nel terzo capitolo del vangelo Luca nei versi 23-38. Nel capitolo 4 della Genesi Lamech, che è stato il padre di Noè, discenderebbe da Caino, 43 mentre nel capitolo 5 della Genesi Lamech discenderebbe da Set, un altro figlio d’Adamo; questo è un altro errore della Bibbia. Sui nomi nelle Bibbie cattoliche gli errori sono molteplici perché Fares figlio di Giuda della genealogia di Luca non è Perez del capitolo 38 della Genesi, Kenan del capitolo 5 della Genesi non è Cainam di Luca, Selach non è Sala eccetera. Se poi qualcuno fa il furbo e nega gli errori della Bibbia, allora bisogna essere più precisi: Kenan comincia con K, mentre Cainam inizia con C, K non è C, questo è un primo errore, e non è a, questo è un secondo errore, i di Cainam non esiste in Kenan, questo è un terzo errore, m non è n, soltanto nel nome di Cainam esistono quattro errori. P di Perez non è F di Fares e si può continuare a lungo. Complessivamente la genealogia legale di Gesù del capitolo 3 di Luca, confrontata con quella del capitolo 1 di Matteo, assunta come riferimento, presenta una quarantina d’errori fino ad Abramo; poi esistono un’altra decina d’errori di nomi, ossia di storia, e di lettere da Abramo ad Adamo. In una sola pagina del vangelo di Luca, riguardante la genealogia di Gesù, si possono contare una cinquantina d’errori. La genealogia di Matteo a sua volta presenta poi errori rispetto a quella del primo libro delle Cronache. Tralasciando la genealogia e tornando al problema delle origini dell’uomo, secondo i numeri della Genesi, il primo uomo risalirebbe a meno di 4000 anni avanti Cristo. Poi bisognerebbe aggiungere i 6 giorni della creazione in quanto il settimo giorno Dio si è riposato. Newton, Keplero, il vescovo Usher e tanti altri credevano in Dio, credevano nella veridicità della Scrittura e, non avendo altre fonti d’informazione, pensavano che i numeri della Genesi fossero giusti. Non era ancora arrivato Hubble; gli uomini del diciassettesimo o diciottesimo secolo non conoscevano la cosmologia moderna. Con il passare del tempo le origini dell’uomo e dell’universo sono state sempre progressivamente retrodatate fino ad arrivare alle date che oggi vengono accreditate. Paradossalmente gli uomini dei secoli passati avevano idee più confuse di noi sulla data della creazione iniziale poiché non avevano la cultura di oggi. L’autore della prima pagina della Bibbia era uno scriba, ebreo, monoteista, fermamente convinto dell’esistenza di Dio, che voleva spiegare con le sue parole che Dio è il Creatore del mondo. Era probabilmente cosciente che Dio aveva parlato ad Abramo cioè si era rivelato, per questo credeva in Dio con assoluta certezza. Lo si può considerare anche un cosmologo, ma la sua cosmologia era quella di cinquecento, mille o duemila anni avanti Cristo; per questo è piena di grossolanità, imprecisioni, errori ed in ogni caso la descrizione della prima pagina della Genesi, al di là degli errori, è complessivamnte semplicistica. I primi esseri viventi comparsi sulla Terra sono i batteri che non sono nemmeno nominati nella Bibbia. Il cielo nel senso materiale del termine era inaccessibile agli uomini di quel tempo. Oggi l’uomo usa l’aeroplano e può andare in cielo, ha costruito i veicoli spaziali. In quel tempo l’uomo non poteva andare in cielo, era irraggiungibile per lui. Per questo lo scriba teologo ha scritto il cielo e la terra, ha messo il raggiungibile e l’irraggiungibile, tutto quello che poteva vedere e di cui conosceva l’esistenza. Qualcuno sostiene il principio della doppia verità: una frase o un’affermazione può essere vera da un punto di vista e falsa da un altro punto di vista, per cui la prima frase della Bibbia può essere vera dal punto di vista teologico e falsa dal punto di vista cosmologico. La verità è che se in principio la terra non esisteva perché si è formata per coalescenza miliardi di anni dopo il Big Bang non è giusto dire che Dio l’ha creata in principio. La rappresentazione di Dio creatore offerta nelle prime pagine della Bibbia è grossolanamente inesatta. Nelle 7 tavole del poema babilonese di Enuma Elish il più onorato degli dei, Marduk signore del destino crea le stelle e le costellazioni, Giove, il polo nord celeste e quello dell’eclittica. Agli occhi di un uomo moderno che conosce la cosmologia il dio di cui parlano le prime pagine della Bibbia appare come uno che con la bacchetta magica crea il cielo, poi la terra, il Sole eccetera. Appiccica la luce maggiore come si fa con la carta azzurra con le stelle quando si fa il presepe. A parte la tempistica relativa sbagliata per cui il Sole si è formato prima della Terra, l’astro si è formato in modo progressivo e graduale con migliaia e milioni di anni da una nebulosa iniziale di idrogeno. Lo stesso si deve dire per la Terra che si è formata dalla nube. Le particelle sono state catturate e si sono aggregate per attrazione gravitazionale con il passare di tanti anni fino a formare il pianeta. Gli ellissoidi ed i corpi si muovono per effetto della forza gravitazionale nella galassia e l’autore biblico ignora completamente la forza newtoniana. Quello che si deve costatare per le prime pagine per quanto riguarda la cosmologia, si deve registrare poi per la paleontologia per quanto riguarda le origini dell’uomo e ancora successivamente per la sociologia ( per le scienze politiche ), per la storia e così via. Nella Bibbia esistono cose sbagliate, imprecisioni, numeri errati, errori di concetto eccetera. Bisogna riconoscere la verità. Bisogna seguire la politica del carciofo. Se nella Bibbia sta scritto che Dio sul Sinai ha detto a Mosè di non rubare, non uccidere, non commettere adulterio, non rendere falsa testimonianza eccetera, bisogna credere che è così. Se esistono prove che non è vero, cioè se esistono documenti, papiri, reperti archeologici che dimostrano ed asseriscono che invece Mosè non è salito sul Sinai e che quel giorno stava da un’altra parte e Dio non gli ha detto niente, allora si può rimettere in discussione la parola data a Mosè. Questi documenti o prove per ora non esistono per cui è giusto credere che Mosè sia un personaggio storico, non mitico e che Dio gli abbia parlato cioè gli si sia rivelato. Come si crede all’esistenza storica di Artaserse longimano, di Alessandro Magno, Giulio Cesare e di altri 44 personaggi della storia così bisogna credere ad Abramo, Mosè, Isaia, Geremia eccetera. Se sono state trovate prove o dimostrazioni in senso contrario, le si adducano ma per ora non sono state trovate. Per dimostrare che Dio non ha parlato a Noè bisogna trovare un papiro antico, non contraffatto, scritto in ebraico che attesti che in condizioni storiche date e datate in quel momento di quel giorno particolare Dio non ha parlato a Noè, perché il patriarca stava da un’altra parte, era occupato con un’altra persona e non ha sentito assolutamente nessuna voce di Dio. Se una prova di questo tipo viene trovata, si può rimettere in discussione la rivelazione noachica. In caso contrario bisogna credere a Noè ed a quello che Dio ha detto a Noè. Bisogna portare le dimostrazioni delle affermazioni. Al di là poi della storicità di Adamo, Noè, Mosè e degli altri personaggi biblici, esiste la validità dell’insegnamento dato, della parola data da Dio, della legge rivelata, della direttiva. Dio ha detto a Noè di voler stabilire un’alleanza con l’uomo, di cui l’arcobaleno è il simbolo cosmico; Dio domanderà “ conto dell’uomo all’uomo, ad ognuno di suo fratello “ ( Genesi 9, 5 ). Dio si rivela come giudice assoluto ed universale per ogni essere vivente e chiede all’uomo di rispettare la vita, di non spargere il sangue dell’uomo, fa una proposta di non violenza. Al tempo stesso conferisce all’uomo il diritto ad ammazzare gli animali per procurarsi il cibo. Gli animali rappresentano uno stadio inferiore della vita rispetto all’uomo che ha facoltà di usarli per l’alimentazione. È noto che i ruminanti hanno l’apparato digerente diviso in cavità per digerire meglio le erbe, cosa che non può fare lo stomaco umano. Gli erbivori metabolizzano la cellulosa per gli uomini. L’insegnamento morale universale di Dio poi è valido in sé, al di là del fatto che Dio lo abbia detto a Noè, a Noah o ad un altro. Lo stesso si può dire per la legge di Mosè. Esistono foglie buone e foglie cattive del carciofo. A volte in una foglia complessivamente buona può esserci una piccola parte rovinata, un’aggettivo sbagliato non inficia la validità di tutta una frase. Quando misure effettuate, calcoli eseguiti, prove scientifiche negano un’ affermazione biblica, non bisogna insistere a difendere quella frase della scrittura. Quando è riportata una frase attribuita a Dio e non esistono altri documenti che dimostrano il contrario, bisogna credere che è parola di Dio. Nonostante tutto la Bibbia rimane il libro che riporta le Parole date da Dio all’uomo, è il libro che insegna a distinguere il bene dal male, è il libro contiene il Vangelo di Gesù. Ha un’ importanza enorme nei confronti di qualsiasi altro libro. Altri sostengono l’inerranza della loro Bibbia affermando che sotto il testo ebraico è stato scritto il commento o l’esegesi che corregge ed aggiusta quello che è stato scritto sopra; ci sarebbe una sorta di Errata corrige alla luce della scienza moderna. Il racconto delle origini del mondo nella Genesi è considerato un brano di poesia religiosa, infatti è citata anche la Luna alcune righe dopo, ma l’autore non aveva nemmeno capito la differenza tra il Sole che brilla di luce propria e la Luna che brilla di luce riflessa. Non è negli intenti di questo documento fare l’elenco degli errori presenti nella Bibbia, ma sono molti fin dalle prime pagine. Nel versetto 2 si parla di acque e conseguentemente esiste un altro errore perché le acque si sono formate sulla terra più di 500 milioni di anni dopo la formazione del pianeta, all’incirca 4 miliardi di anni fa, quando una pioggia continua per migliaia di anni ha trasformato il vapore acqueo dell’atmosfera nei mari per effetto del raffreddamento, per cui non potevano esistere in principio. Nel versetto 5 si parla di giorno e notte, di sera e di mattina ma all’inizio non esistevano il giorno e la notte, la sera e la mattina, perché sono concetti legati alla rotazione della Terra. Le acque sopra il firmamento del versetto 7 non si capisce quali siano. Nella cosmologia scientifica moderna, sia teorica che sperimentale, non esistono acque sopra il firmamento. Forse l’autore della Genesi non aveva nemmeno capito che le acque nelle nuvole che cadono sotto forma di pioggia derivano dall’evaporazione dei mari e dei laghi. Si tratta evidentemente della concezione cosmologica degli ebrei di tremila anni fa. Essendoci degli errori, le parole della Genesi non possono essere attribuite a Dio, sarebbe questa una vera bestemmia. L’autore ignorava la legge della gravitazione universale introdotta da Isacco Newton 17 secoli dopo Cristo. Bisogna credere che Dio ha creato i campi, le prime particelle elementari, il bosone di Higgs, i quark, di cui è composto tutto l’universo oppure ha creato l’energia che in base all’equazione di Einstein si è trasformata in massa. Conseguentemente si può asserire che comunque sia Dio ha creato direttamente od indirettamente l’universo intero con tutto quanto esso contiene, tranne il male che invece viene introdotto nel mondo dall’uomo. Dio ha creato l’uomo libero e nella sua libertà l’uomo a volte sbaglia, viola la legge che Dio gli ha rivelato, e compie il male, facendo danni a sé stesso ed agli altri. Dio non è soltanto il Creatore ma anche il Giudice di tutti; quando un uomo sbaglia cioè pecca, Dio lo giudica ed interviene con una sanzione, proprio perché è giusto. L’uomo che ha peccato non è come quello che non ha peccato. Qualcuno nel mondo vede la sanzione, pensa che il male sia la sanzione ed incomincia ad imprecare contro Dio, bestemmia, nega l’esistenza di Dio, insulta santi, madonne eccetera. Non capisce che il male è stato introdotto dall’uomo peccatore nel mondo e che la sanzione ha il valore di correzione, serve a ristabilire l’ordine perturbato ed è atto di giustizia nei confronti di chi ha subito il danno e 45 le conseguenze del male. Nel versetto 16 sta scritto che Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore, che sarebbe il Sole e la luce minore. La verità è che il Sole si è formato per collasso gravitazionale; l’universo ha subito un’evoluzione ed ancora oggi si sta evolvendo perché le galassie si stanno allontanando. Nel Sole all’inizio le varie particelle di gas sono state attratte dalla forza gravitazionale, il processo è stato graduale ed è durato migliaia di anni. Le particelle di gas sono precipitate verso il centro per effetto del collasso gravitazionale, hanno acquistato una elevata energia cinetica; questa si è trasformata in energia termica e la temperatura è aumentata. Il processo è spiegato in cosmologia con equazioni differenziali. Quando sono stati raggiunti milioni di gradi di temperatura si sono innescate le reazioni di fusione nucleare dell’idrogeno che ancora oggi stanno avvenendo nel Sole e l’astro ha cominciato ad emettere luce e calore. Credere in Dio non significa credere nelle favole; le rappresentazioni di Dio di carattere mitologico o farsesco vanno respinte con vigore; oltre al pericolo della fabulazione esiste quello della mistificazione. Una rappresentazione mitica od erronea di Dio può essere una fonte d’ateismo, in quanto gli uomini intelligenti e di cultura non la possono accettare. Al tempo stesso, non per dare un colpo al cerchio ed uno alla botte, ma per amore della Verità, bisogna riconoscere i meriti e, continuando con la politica del carciofo, la prima frase del libro della Genesi asserisce una grande verità, che Dio ha creato, secondo il verbo ebraico barà, quello che esiste dell’universo. Gli ebrei erano l’unico popolo monoteista dell’antichità, accanto a quelli che credevano in Baal-Peor, in Marduch, Dagon eccetera. Gli ebrei credevano in un unico Dio creatore. Accanto ai demeriti bisogna riconoscere i meriti. In conclusione bisogna riscrivere la bibbia con un commento ed un’esegesi che a margine od in fondo pagina spieghino come in realtà si sono succeduti gli eventi. Nelle assemblee liturgiche e nelle messe cattoliche non bisognerebbe dire che è Parola di Dio in fondo nelle letture quello che invece è parola ed invenzione di uomo. Non a caso Gesù Cristo ha criticato varie volte gli scribi che hanno aggiunto concetti loro alla vera Parola di Dio, mistificando il tutto con mescolanza d’errore. Non bisogna mai attribuire a Dio parole che non ha mai detto anche perché non bisogna nominare il nome di Dio invano. Non si può dire che è parola di Dio quella che è parola di S. Paolo o di S. Giacomo. La Bibbia contiene alcune Parole che effettivamente sono state dette e date da Dio all’uomo, per questo la Bibbia ha un’importanza fondamentale per tutti gli uomini: insegna ad amare Dio ed a discernere il bene dal male. Di contro non tutte le parole della Bibbia sono Parola di Dio. Il dato biblico contiene il dato rivelato ma non tutte le parole della Bibbia sono rivelazione di Dio. Molte parole sono parole di uomo, frasi caduche che cadono a terra in mezzo al fango con l’arrivo della stagione autunnale. Nella Bibbia esiste terra e oro fino. Esistono pepite di valore inestimabile, sono le vere Parole di Dio. Il versetto 3 del primo capitolo della Genesi è quello del Fiat lux. Esso corrisponde all’esplosione di luce prevista dalla cosmologia moderna circa 379000 anni dopo il Big Bang. Dopo la costituzione degli atomi la radiazione elettromagnetica è potuta passate tra le particelle, tra gli elettroni ed i protoni, neutroni del nucleo atomico; si è verificata una grandiosa e spettacolare liberazione di luce che ha invaso l’universo. L’eco di quella esplosione è ancora oggi percepibile nelle immensità galattiche dell’universo di oggi nella cosiddetta radiazione cosmica di fondo. Penzias e Wilson nel 1963 hanno scoperto questo background o rumore elettromagnetico di fondo che corrisponde alla radiazione in corrispondenza di una temperatura di 2 o 3 gradi Kelvin dell’universo di oggi dopo il raffreddamento. Alcuni teologi affermano che Dio è luce, in realtà Dio ha creato la luce; non bisogna cadere nel panteismo. Dio è Amore ed è puro Spirito. Dio è luce nel senso che illumina le menti degli uomini e gli insegna il retto sentiero. Il prologo del vangelo di Giovanni parla del Battista, che non era la luce ma era venuto a rendere testimonianza alla luce. La luce è una radiazione elettromagnetica che è stata creata e si è sprigionata 379000 anni circa dopo la creazione iniziale dell’universo. La luce di cui parla Giovanni è una luce in senso figurato, è Cristo, nel senso del Concilio ecumenico Vaticano II, Lumen gentium. Esistono l’interpretazione anagogica e quella allegorica delle Scritture. Nei versetti 11 e 12 sta scritto che Dio ha creato i germogli, le erbe e gli alberi da frutto. Intanto sulla Terra prima sono comparsi i batteri, poi le alghe; nel periodo carbonifero le conifere. Nel versetto 16 del primo capitolo della Genesi Dio avrebbe fatto la luce maggiore. Queste parole non possono essere parola di Dio perché le erbe e le piante non possono vivere senza la luce del Sole. Prima si è formato il Sole poi sono comparse le piante. L’impianto cosmologico della redazione sacerdotale della Genesi è vecchio e geocentrico. L’autore ignora la cosmologia moderna con l’espansione dell’universo e la stessa forza d’attrazione gravitazionale scoperta da Isacco Newton. La gravitazione è alla base del movimento dei corpi celesti. Basti pensare che la stessa via Lattea ruota intorno alla costellazione del Sagittario per effetto della forza gravitazionale e tutto il sistema solare con la sua corte si muove intorno al centro della galassia. L’impianto cosmologico biblico è una concezione cosmologica di 1000-2000 anni avanti Cristo. La verità fa e rende gli uomini liberi nel senso che li libera dall’ignoranza e dalla superstizione, li libera dalla 46 schiavitù della idolatria. Tutti gli errori della Bibbia devono essere individuati, enucleati e spiegati; tutte le altre parole e frasi, che non contengono errori, devono essere prese per buone e devono essere credute come vere. La Bibbia contiene la Parola di Dio, che è una parola infinitamente più importante di qualsiasi parola che un essere umano abbia detto in passato o possa dire in futuro in tutta la storia dell’umanità. Per essere propositivi, bisogna riscrivere e stampare nuove Bibbie in cui nell’introduzione, prefazione o nel commento, nell’esegesi si individuano tutti gli errori, per mettere in guardia i lettori dai possibili fraintendimenti, e si illustra la verità in tutti i sensi. Fornire una rappresentazione erronea di Dio è funzionale all’ateismo oggi nel mondo, perché gli uomini più istruiti ed intelligenti non possono accettare rappresentazioni mitiche o farsesche. Il deismo è la dottrina di una religione razionale che riconosce Dio ma nega la rivelazione e l’intervento di una provvidenza qualsiasi. Con la ragione partendo dal cosmo si può arrivare a Dio e si dà una risposta al problema " an est ". Altra questione è " quid est " Dio o " quomodo est ". L’uomo è più piccolo di Dio e non può capire tutto di Dio. Una volta che ha scoperto Dio non può cercare di usare un telescopio per vedere come è fatto, quomodo est. Dio non può mai essere considerato un oggetto per l’uomo perché è sempre il soggetto universale ed assoluto di tutto. La teologia è diversa da tutte le altre scienze perché si occupa di Dio, per questo è più difficile delle altre discipline. Un microrganismo si può analizzare con il microscopio, ma Dio non si può studiare con il microscopio elettronico. Dio è infinitamente più grande dell’uomo. Ogni rappresentazione antropomorfica di Dio è fallace. Nella cappella Sistina Michelangelo ha rappresentato Dio come un vecchio, con i capelli bianchi e la barba, che crea Adamo con il dito, ma Dio nel comandamento mosaico ha vietato all’uomo di fare immagini di ciò che è in cielo, anche perché Dio è puro Spirito, non ha i peli della barba. Sotto quella rappresentazione pittorica, che è considerata una delle più grandi opere d’arte, vengono eletti i Papi della chiesa cattolica. Su questo problema hanno ragione gli ebrei che nelle loro sinagoghe non hanno statue, quadri, affreschi, mosaici, immagini, rappresentazioni pittoriche e santini al contrario dei cattolici. Gli stessi musulmani nelle moschee hanno in generale soltanto disegni geometrici od in qualche caso di piante. Questo significa che la Parola di Dio non è incatenata, come dice S. Paolo, non è stata data ad una sola chiesa, ad un solo popolo o ad un gruppo; i comandamenti di Dio hanno una validità universale. La Parola di Dio travalica ogni associazione, ogni comunità. Ebrei e musulmani osservano il comandamento che vieta di farsi immagini meglio dei cattolici. L’uomo si deve accontentare di credere che Dio è il Creatore dell’universo, che ha dato una legge morale da rispettare, che è il Giudice di tutti, si deve accontentare di credere quello che Lui ha rivelato. Se vuole camminare verso la perfezione deve seguire il Figlio di Dio, Gesù ed il suo Vangelo; in particolare deve vivere lavorando, possibilmente in purezza ed in povertà, senza fare del male a nessuno, cioè rispettando i comandamenti. A conclusione delle prove cosmologiche si può ricordare il motto agostiniano " Intelligo ut credam " riportato nell’epistolario del dottore della grazia, complementare dell’altra parola d’ordine " Credo ut intelligam ". La versione imperativa " Intellige ut credas " d’ Anselmo d’Aosta esprime lo stesso concetto. Bisogna comprendere la cosmologia e capire l’origine dell’universo per poter credere in Dio in modo giusto. La dimostrazione cosmologica dell’esistenza di Dio si può sintetizzare anche in un altro modo: in modo definitorio, in base alla definizione di Dio. Si definisce Dio come il Creatore dell’universo, che corrisponde poi al dato biblico-scritturale, il Signore che ci ha creati ( Salmo 95, 6 ), Colui che ha fatto le Pleiadi ed Orione ( Amos 5, 8 ). Siccome esiste l’universo, deve esistere necessariamente il suo Creatore. Se esiste il creato, che come parola deriva da creare ed è sinonimo di universo, deve esistere il Creatore. Se esiste l’azione, il verbo creare, deve esistere il soggetto dell’azione, è analisi logica. Se esiste il creato, deve esistere necessariamente il Creatore, ma il creatore dell’universo per definizione è Dio, dunque Dio esiste.

Le origini della vita


f) Le origini della vita Lo stesso ragionamento fatto per la creazione dell’universo da parte di Dio si può fare per la comparsa della vita nel mondo. Se la vita è stata creata esiste il Creatore. Varie definizioni sono state date di vita: la materia organica, i composti del carbonio, ciò che è in grado di riprodursi eccetera. È accertato che i primi batteri risalgono sulla Terra a più di 3 miliardi e mezzo d’ anni fa, mentre la Terra esiste da più di 4 miliardi e mezzo di anni, come è stato possibile calcolare con metodi nucleari a partire da alcune rocce. Al posto degli antichi 3 regni ( minerale, vegetale e animale ) si è parlato di 5 regni della vita ( batteri, protozoi, funghi, piante e animali ) secondo Sara Via del Maryland e Nealson del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena in California(1). Oggi si parla di 7 regni con i Chromista, definiti da Cavalier-Smith, e gli Archaea, definiti da Carl Woese, a cui si aggiungerebbe un ottavo regno per i Virus. I Bacteria e gli Archaea sarebbero procarioti e le altre forme di vita sarebbero eucarioti da eu = vero, perfetto e karyon = nucleo. Alcuni batteri risalgono a 3,56 miliardi di anni fa; alcune alghe azzurre risalgono a 3,4 miliardi d’ anni fa. In Australia sono state trovate forme antichissime di vita. Le stromatoliti sono strutture sedimentarie, calcari costituiti biologicamente, dovute all’attività di microrganismi bentonici fotosintetici come procarioti ( cianobatteri ) e microscopiche alghe eucariotiche; risalgono a 3,5 miliardi d’anni fa. I cianobatteri sono impropriamente detti alghe azzurre o verdi e sono organismi unicellulari procarioti. I cianobatteri accumulano amido, con la fotosintesi sottraggono CO2 dall’ambiente e inducono la precipitazione del carbonato di calcio; sono considerati organismi biocostruttori. Con la fotosintesi clorofilliana si produce ossigeno come sottoprodotto. I cianobatteri hanno trasformato l’atmosfera da riducente in ossidante generando la biodiversità. Si stima che i primi animali a corpo molle siano vissuti 1,5 miliardi di anni fa. Animali pluricellulari a corpo molle sono vissuti 700 milioni di anni fa. L’era Archeozoica ( Precambriano ) si è chiusa con una grande glaciazione 650 milioni di anni fa, detta a Palla di neve in quanto il ghiaccio ha coperto anche l’equatore, invadendo tutto il pianeta. Oggi si tende ad usare una differente terminologia per i tempi della Terra; il supereone Precambriano è diviso in eoni: Adeano, Archeano e Proterozoico. Gli eoni sono divisi in ere, che sono divise in periodi e questi in epoche, che sono divise in età. Secondo alcuni studiosi prima della grande glaciazione esistevano solo organismi unicellulari, dopo la grande glaciazione di 650 milioni d’anni fa si sono sviluppati gli organismi pluricellulari. Gli Cnidari, che comprendono le meduse che vivono anche nella fossa delle Marianne, risalgono a 500 milioni di anni fa. La grande esplosione della vita d’ animali con guscio ed esoscheletro si è avuta nel periodo Cambriano dell’era primaria o Paleozoica ( eone Fanerozoico ) 570 milioni di anni fa oppure poco prima del Cambriano se questo periodo copre gli anni da 540 a 520 milioni, come sostengono alcuni studiosi al riguardo. Gli animali esistevano solo nell’acqua. I trilobiti, artropodi con il corpo diviso in 3 lobi, sono vissuti da 526 milioni d’anni fa ( periodo Cambriano ) a 250 milioni d’anni fa ( periodo Permiano ). Nel periodo Ordoviciano, che termina 440 milioni di anni fa, dell’era Paleozoica o primaria dell’eone Fanerozoico non c’era ossigeno sulla terra per cui la vita animale non si poteva sviluppare sulle terre emerse. La vita si è sviluppata nei mari e sono comparsi i pesci, i primi animali vertebrati. Gli squali risalgono a 400 milioni di anni fa. Il celacanto, vissuto 380 milioni d’anni fa e tuttora esistente a 120 metri di profondità, è un pesce vertebrato con ossa anche nelle pinne che poi si sono trasformate in arti, era presente al momento della biforcazione evolutiva; i suoi discendenti sono usciti lentamente dall’acqua. Nel periodo Siluriano alcuni pesci diventano anfibi per evoluzione, successivamente si sviluppano i rettili e dopo i mammiferi. Nel periodo Carbonifero si sviluppano le grandi foreste di felci e conifere; compaiono gli insetti. Evoluzionismo e creazionismo si sono scontrati frontalmente varie volte. La verità è che l’evoluzione c’è stata e continua ad esserci. Le varie forme di vita si sono trasformate con la selezione naturale. Con le trasformazioni del terreno e dell’ambiente, come le glaciazioni, la pangea, lo scontro tra le zolle o piattaforme continentali, alcuni esseri viventi sono morti e altri si sono trasformati lentamente con le mutazioni. L’adattamento all’ambiente ha inciso notevolmente nei cambiamenti. I pesci nuotando tra acque melmose e piene di fango si sono lentamente trasformati in anfibi e questi, con il passare del tempo, hanno dato vita ai rettili. Gli uccelli derivano dai rettili o secondo alcuni dai pesci che volano per brevi tratti. Alcuni animali si sono trasformati nelle isole Galapagos, come ha fatto osservare Darwin. L’esempio tipico portato dal naturalista inglese è quello dei fringuelli: il becco si è trasformato, in alcuni il becco è lungo e sottile, in altri è corto e tozzo. Dipende dal tipo di alimentazione, alcuni fringuelli mangiavano i lombrichi ed i 34 semi per terra, per cui con il becco dovevano scavare il terreno: il becco è diventato corto e robusto, adatto per rompere i semi. Altri fringuelli mangiavano gli insetti ed il becco è diventato lungo per arrivare a catturare gli insetti e sottile, cioè non ingombrante e leggero per facilitare gli spostamenti. Alle Galapagos i cactus non hanno spine perché non vengono mangiati dai rettili e non hanno bisogno di difendersi. Alcuni studiosi hanno detto che alle Galapagos gufi o civette hanno gli occhi più piccoli perché hanno molto cibo e non hanno bisogno di cacciare molto di notte. La stessa constatazione si può fare con le giraffe che per brucare le foglie a grande altezza hanno avuto un allungamento del collo. La funzione crea l’organo. Gli elefanti africani hanno le orecchie più grandi di quelle degli elefanti indiani perché, essendo più caldo in Africa, hanno bisogno d’una maggiore superficie di ventilazione per rinfrescarsi con il movimento. Alla fine del Permiano, dall’antico stato di Permia in Russia, 251 milioni d’anni fa, probabilmente un potente vulcanismo in Siberia con aumento della temperatura ha portato all’estinzione del 70 % delle specie dei vertebrati terrestri e del 96 % delle specie marine sul pianeta con piogge acide, anidride carbonica ed acido solfidrico. L’evento ha segnato la fine del Permiano, dell’era Paleozoica e l’inizio del Triassico. Sopravvissero i cinodonti, antenati dei mammiferi. Durante il Permiano s’è verificata anche una glaciazione. Nel periodo Triassico, da 225 a 190 milioni d’anni fa, dell’era mesozoica o secondaria si sono sviluppati i rettili. Nell’ambra sono stati trovati insetti ed animali di 200 milioni di anni fa. Nel periodo Giurassico da 190 a 136 milioni d’anni fa si sono sviluppati gli uccelli, i ceratosauri e gli allosauri in America. Nel periodo Cretaceo dell’era Mesozoica o secondaria da 136 a 65 milioni d’anni fa si sono sviluppati i sauri ed i dinosauri. I coccodrilli, comparsi 90 milioni d’anni fa, sono sopravvissuti al disastro di 66 milioni d’anni fa. Quando nella line evolutiva mancano degli anelli intermedi, con i reperti ed i fossili, significa che c’è stato un intervento esterno che non può essere che l’intervento diretto di Dio e questa è una prova dell’esistenza di Dio. Quando invece esiste una continuità significa che si è verificata l’evoluzione naturale. In ogni modo bisogna ricordare che Dio è anche il Dio che ha creato la natura ( Deus sive natura ). L’intervento di Dio può essere diretto od indiretto; con l’evoluzione naturale Dio opera in maniera indiretta. La paleontologia è però una scienza in fieri, in divenire continuo in quanto si scoprono continuamente impronte, ossa, fossili, resti di vario tipo che aggiornano le conoscenze e fanno modificare le date e gli stessi concetti. La scienza progredisce ed avanza continuamente, non va mai indietro. Le affermazioni in questo campo sono soggette all’usura del tempo e devono sempre essere sostenute con beneficio d’inventario. Se nella linea evolutiva mancano alcuni anelli intermedi della catena significa che Dio è intervenuto direttamente con un atto creativo, ma, se dopo qualche anno si scoprono gli anelli che mancavano nella catena, significa che si è verificata un’evoluzione naturale e Dio non è intervenuto direttamente ma indirettamente. È come quando qualcuno strilla al miracolo ed invece il miracolo non c’è stato. L’evoluzione caratterizza la vita dell’Universo, delle piante, degli animali e dell’uomo, per cui Darwin deve essere considerato uno dei più grandi geni dell’umanità; infatti la sua spoglia mortale riposa in Inghilterra accanto a quella di Isacco Newton nell’abbazia di Westminster. Gli amminoacidi sono molecole organiche. Le prime forme di vita sono le proteine e gli acidi nucleici, che derivano dagli amminoacidi. Le proteine sono costituite da catene di amminoacidi con un legame peptidico. Le proteine svolgono ruoli fondamentali all’interno delle cellule. Gli acidi nucleici sono il DNA, acido desossiribonucleico, presente nel nucleo delle cellule ed l’acido RNA, ribonucleico. Il DNA è stato scoperto negli anni 1952/1953 da Francis Crick e Watson che poi hanno avuto il premio Nobel. Nel 1953 all’università di Chicago Stanley Miller e Harold Urey con un famoso esperimento hanno riprodotto le condizioni primordiali della Terra: un’atmosfera di metano, ammoniaca, idrogeno, una pozza d’acqua e fulmini con scariche elettriche. Dopo qualche giorno la pozza era diventata di color rosso e si erano prodotte alcune sostanze che stanno alla base della vita, in particolare alcuni amminoacidi. L’acido desossiribonucleico o deossiribonucleico si trova nel nucleo delle cellule; ha la tipica forma d’una doppia spirale. Le due spirali sono costituite da deossiribosio e da residui fosforici, sono ad una distanza di 34 Angstrom e le basi interne che le tengono unite sono costituite da timina eccetera. Il DNA ed alcune proteine formano i cromosomi che trasmettono i fattori ereditari. La conformazione a doppia elica consente la replicazione del DNA con due forche in una struttura che prende il nome di bolla replicativa. L’acido ribonucleico si trova sia nel nucleo che nel citoplasma della cellula e ha la funzione di sintetizzare le proteine. L’armonia e la bellezza delle due eliche, oltre alla funzionalità, denotano un disegno intelligente nella natura della cellula, che non può essere nata per caso. Al Discovery Institute di Seattle recentemente hanno elaborato la teoria dell’Intelligent Design. Esistono fenomeni che non possono essere spiegati semplicemente con l’evoluzione, con l’adattamento all’ambiente o con la selezione naturale. L’esplosione di vita del periodo cambriano non si può spiegare con il semplice evoluzionismo od il neodarwinismo, denota un ideatore, un progettista, un intervento dall’esterno. Alcune cellule come quelle dell’occhio sono tanto complesse e finalizzate che non possono essersi formate per caso, hanno un progettista. L’uomo, nella sua grandezza e nella sua dignità, nell’unità di corpo ed anima, di materia e di spirito, non può 35 essersi formato per semplice evoluzione o per semplice adattamento all’ambiente, selezione naturale da un grumo iniziale di materia biologica; ha un ideatore, un progettista, un disegnatore seconda la scuola di Seattle. Questo progettista, disegnatore o creatore è quello che si chiama Dio. La discontinuità di alcuni momenti nella storia dell’universo, come la nascita della vita, il soffio della coscienza richiede necessariamente l’esistenza di Dio. Il linguaggio stesso è una caratteristica tipica dell’uomo, un animale può emettere rumori, può barrire, ululare, miagolare, abbaiare ma non riesce a parlare. Certi salti nella natura non si riescono a spiegare senza l’intervento diretto di Dio. La Genesi parla di Dio che disse: La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto ( 1, 11 ). La terra ad un certo punto ha prodotto le piante; si potrebbe allora concludere che non è Dio che ha creato le piante. È il ragionamento delle cause prime e delle cause seconde. La causa seconda che ha prodotto le piante è la terra ma la causa prima è sempre Dio che ha creato l’universo. Dio solo ha creato l’universo e la terra; sin dall’inizio Dio sapeva che la terra avrebbe prodotto le piante per cui il creatore di tutto direttamente od indirettamente è sempre Dio. Tutto ciò che esiste è stato creato da Dio tranne il male che è stato introdotto dall’uomo con il suo peccato. Qualche teista potrebbe asserire che ogni specie vivente sulla terra è stata creata da Dio, ma qualche ateo potrebbe contestare l’asserzione sulla base del fatto che alcune specie discendono da altre per evoluzione. È la teoria darwiniana dell’evoluzione. La verità è che Dio sapeva fin dall’inizio che dalla prima specie si sarebbe generata la seconda, anzi Dio ha voluto così e cioè che fosse la prima specie a produrre la seconda. Dio con la sua prescienza si è servito di una specie intermedia. Dio non ha creato la giraffa dal collo lungo con la bacchetta magica, ma ha voluto che discendesse da un animale precedente. La stessa evoluzione in sé di tutto l’universo e di ogni forma di vita in esso è stata voluta e creata da Dio. Il Signore ha creato tutto tranne il male e la stessa evoluzione, che da alcuni viene sbandierata ed agitata per contestare il creazionismo, è una creazione ed un’ invenzione di Dio. Ovviamente anche nella frase della Bibbia che parla delle piante esiste un errore, perché all’inizio sono stati creati i batteri e non i germogli e gli alberi da frutto, ma dei batteri la Bibbia non parla affatto. L’autore o gli autori della Genesi ignoravano completamente i batteri; la prima pagina della Bibbia è stata scritta da uomini e non è Parola di Dio. Le parole attribuite a Dio sono pensate come tali dagli autori umani della Genesi in quanto al momento della comparsa dei batteri, 3,5 miliardi d’anni fa, gli uomini non erano presenti sulla Terra per vedere quello che Dio faceva o diceva. In ogni modo, a parte l’errore, il concetto è giusto: la Terra con le sostanze che conteneva ad un certo momento ha prodotto le prime forme di vita per volere di Dio.



Le origini della Terra

 

e) Le origini della Terra La datazione del sistema solare e della Terra è scientificamente possibile con metodi nucleari usando le catene radioattive naturali. Quando un elemento naturale decade in un altro elemento emettendo radiazioni, la sua percentuale nella roccia diminuisce. Conoscendo il tempo di decadimento del radionuclide si può valutare l’età della roccia. In natura esistono 55 famiglie di elementi radioattivi. Quelle che si usano maggiormente per le datazioni sono una decina. Per lunghi periodi di tempo le serie o catene più importanti sono 3: La famiglia dell’isotopo 235 dell’uranio chiamata anche serie dell’attinio, La famiglia del torio 232, La famiglia dell’isotopo 238 dell’uranio. La catena o serie o famiglia dell’uranio 235, con tempo di decadimento di 0,7 miliardi di anni, prevede il decadimento naturale nei seguenti elementi: torio Th 231, protoattinio Pa 231, attinio Ac 227, torio Th 227 francio Fr 223, radio Ra 223, rado Rn 219, polonio Po 215, piombo Pb 211 astato At 215, bismuto Bi 211, tallio Tl 207 polonio Po 211, piombo Pb 207. Il tallio 207 ed il polonio 211 alla fine decadono nel piombo 207. L’età del sistema solare è all’incirca di 4,6 miliardi di anni. La meteorite più antica è quella di Canyon Diablo in Arizona, datata 4,6 miliardi d’anni. Sulla Luna sono state trovate rocce di 4,3 miliardi di anni fa. Il Sole si è formato per la concentrazione di gas a seguito della forza gravitazionale. Il processo di concentrazione è durato 20 milioni di anni. Quando si è raggiunta una temperatura di milioni di gradi è iniziata la termofusione nucleare. Analizzando il decadimento radioattivo d’un atomo, si può dire che il numero di disintegrazioni al secondo deve essere proporzionale al numero di atomi ed ad una costante di disintegrazione o di decadimento λ per cui si può scrivere dN/dt = - λ N dove il segno negativo è dovuto al fatto che con l’aumentare del tempo il numero di atomi diminuisce. All’inizio la Terra era una sfera rovente. La superficie era brulla e deserta come quella della Luna oggi. La Terra era un grande sasso senza vegetazione, senza vita e senza mari. Non c’erano mari in quanto a causa dell’alta temperatura l’acqua si trovava allo stato di vapore. Questo vapor acqueo derivava da eruzioni vulcaniche o da collisioni con comete che sono costituite da ghiaccio. Secondo alcuni la temperatura dell’atmosfera arrivava a 1000°C. Con il raffreddamento è iniziata una pioggia d’acqua mineralizzata che è continuata per molto tempo per milioni di anni, secondo alcuni per centinaia di milioni di anni su tutto il globo terrestre e si sono formati i mari. Le rocce più antiche della Terra risalgono a 3,9 miliardi d’anni fa. Alcune rocce sedimentarie della Groenlandia hanno un’età di 3,7 miliardi di anni. Alcuni gneiss di Amîtsoq hanno un’età di 3,86 miliardi di anni. Rocce portate sulla Terra dalla Luna risultano avere 4,2 miliardi di anni. La Terra all’inizio era una sfera rovente, poi lentamente si è raffreddata. La terra nel corso del tempo è andata incontro ad eventi catastrofici oltre al primo impatto con Theia: Una glaciazione risalente a 650 milioni di anni fa, che ha portato all’estinzione di alcune specie viventi, Una glaciazione risalente a circa 360 milioni di anni fa, La caduta d’un asteroide, Un innalzamento della temperatura risalente a 251 milioni di anni fa in seguito a fenomeni vulcanici con estinzioni di specie viventi, La caduta nel cratere di Chicxulub d’un asteroide risalente all’incirca a 66 milioni di anni fa con l’estinzione 32 dei dinosauri e di altre specie ( inizio dell’era cenozoica o terziaria e fine dell’era mesozoica secondaria ). L’estinzione dei dinosauri può essere dovuta anche ad altri effetti come come grandi fenomeni di vulcanesimo od attacchi di animali, per esempio insetti, più piccoli ma più distruttivi. Secondo alcuni la Terra deriverebbe da polvere di stelle, cioè da stelle che si sono esaurite e questa polvere avrebbe finito per cadere sotto l’effetto della forza gravitazionale del Sole. La Terra si sarebbe formata per coalescenza, all’inizio esisteva soltanto una pietra basaltica poi pezzi di materia si sono aggregati e si è formato tutto il pianeta. Secondo altri deriverebbe da una esplosione d’una supernova e sarebbe cenere della fusione nucleare. La Luna si è formata, secondo Hartmann, per l’impatto con la Terra di un pianeta all’incirca delle dimensioni di Marte, un po’ più piccolo della Terra, chiamato Theia. L’urto ha causato l’inclinazione dell’asse terrestre. L’evento catastrofico sarebbe avvenuto 34 milioni d’anni dopo la formazione della Terra e Theia si sarebbe distrutto. Si sono staccati dei frammenti che, ruotando intorno alla Terra, con il tempo si sono aggregati insieme e hanno formato la Luna. All’inizio i pianeti erano una ventina, la Terra aveva un periodo di rotazione di 6 ore, la Luna si trovava all’incirca tra ventimila e trentamila km di distanza dalla Terra. Le maree causate dalla Luna erano grandiose e l’acqua urtava sulle terre emerse sottraendo sostanze nutritive e sali minerali che sono serviti per la formazione degli amminoacidi, delle proteine e dei batteri nell’acqua. La Luna ancora oggi s’allontana dalla Terra, secondo misure fatte con il raggio laser. La Bibbia comincia con queste parole: In principio Dio creò il cielo e la terra. Se per terra s’intende il pianeta Terra, questo è il primo errore della Bibbia; in principio la Terra non c’era, s’è formata miliardi d’anni dopo l’inizio dell’universo. 

Le origini del sistema solare

 


d ) Le origini del sistema solare Esistono varie teorie sulla formazione del sistema solare, alcune delle quali possono coesistere, essendo possibile che alcuni pianeti si siano formati con un fenomeno ed altri con un processo differente. Le teorie più accreditate sono: 1. la teoria collisionale che prevede uno scontro o collisione tra astri e tra particelle, 2. la teoria della nebulosa iniziale, che risale a Kant, Laplace ed è la più antica; recentemente è stata riproposta modificata; un ammasso nebuloso di gas iniziale si sarebbe schiacciato a forma ellissoidica nella rotazione su sé stesso ed alcune particelle di gas si sarebbero staccate ruotando intorno al centro, avrebbero dato origine a degli anelli e successivamente si sarebbero formati i protopianeti per aggregazione, 3. la teoria della cattura, 4. la teoria dell’accrescimento o coalescenza per effetto della forza gravitazionale, 5. la teoria del filamento molto lungo che si sarebbe formato e per successiva frammentazione avrebbe dato origine ai protopianeti. 6. la teoria della cosiddetta polvere di stelle. L’ipotesi più plausibile sembra quella della nebulosa di gas iniziale che caratterizza le altre stelle. La nebulosa iniziale doveva avere una dimensione di 65 anni luce quindi era una nebulosa molecolare gigante. Conteneva dei frammenti ciascuno dei quali aveva una dimensione di poco superiore a 3 anni luce. Da uno di questi frammenti si è formato il sistema solare. Questi frammenti contenevano al 98% idrogeno, elio e litio provenienti dalla nucleosintesi del Big Bang ed al 2% metalli pesanti provenienti dalla nucleosintesi in stelle delle antiche generazioni. Le inclusioni più antiche trovate nelle meteoriti risalgono a 4,568 miliardi d’anni fa e questa età all’incirca è da considerare quella del sistema solare. Antiche meteoriti rivelano tracce di nuclei stabili figli di isotopi a corta vita come il ferro 60 che si formano soltanto in stelle che esplodono. Questo significa che esistevano supernovae intorno al Sole; un’ onda d’urto con un’aumento della pressione ha innescato il processo di formazione del Sole con il collasso ed una grande densità di materia all’incirca 5 miliardi d’anni fa. Il Sole si è formato dal materiale gassoso preesistente, prevalentemente costituito da idrogeno, che, cadendo verso il centro per effetto della forza d’attrazione gravitazionale, ha generato un aumento della pressione e della temperatura fino a creare le condizioni per il verificarsi delle reazioni di fusione nucleare. Il Sole si è formato all’interno d’un cluster di 1000 ÷ 10000 stelle con una massa complessiva pari a 3000 volte quella del Sole. Sotto la spinta dell’azione della gravità, della pressione del gas, dei campi magnetici e della rotazione la nebulosa ruotando s’è appiattita in un disco protoplanetario con una protostella in formazione al suo centro. Tutto il sistema solare potrebbe derivare dalla nube iniziale in quanto oggi i pianeti girano intorno al Sole nello stesso verso di percorrrenza. Con il procedere del collasso gravitazionale la velocità di rotazione è aumentata in base alla legge di conservazione del momento angolare discendente dalla equazione d ( r x P )/dt = M dove M è il momento delle forze esterne e P è la quantità di moto mv. Quando M è nullo si deve conservare il momento angolare r x P; se r diminuisce, deve aumentare v. Si sono formati dei planetesimi con silicati e metalli con una massa abbastanza piccola e poi si sono trasformati in pianeti rocciosi: Mercurio, Venere, Terra e Marte. Oltre la linea del ghiaccio si sono formati i giganti gassosi come Giove e Saturno; Urano e Nettuno si sono condensati attorno a nuclei di ghiaccio. Uno degli studiosi più importanti dei fenomeni riguardanti le origini del sistema solare è stato Jeans. Sono state fatte simulazioni al computer delle nebulose e del comportamento del gas per comprendere le origini del sistema solare. I pianeti naturalmente hanno subito un’evoluzione continua; le condizioni sono cambiate varie volte. Per la Terra sono state individuate le ere geologiche con cambiamenti del clima e della temperatura nell’atmosfera e nel suolo. Su Marte si pensa che nel passato alcuni fiumi d’acqua abbiano scavato dei solchi che ancora oggi si vedono in superficie. Sicuramente esiste dell’acqua allo stato di ghiaccio nelle calotte polari, dove pure esiste il ghiaccio secco d’anidride carbonica. Il suolo in molti punti si trova allo stato di permafrost come sulla Terra nelle banchise polari, dove si trovano ampi strati d’ acqua ad una certa profondità. Alcuni pensano che esistano dei batteri metanogeni, data la presenza di metano nell’atmosfera. La distanza di Marte dalla Terra varia da circa 56 milioni di chilometri a 400 milioni e conseguentemente varia la magnitudine visuale apparente del pianeta sulla Terra. Se Giove fosse una volta e mezza quello che è ora, si produrrebbe il collasso gravitazionale al suo interno e, se fosse 70/80 volte più pesante, si raggiungerebbe una temperatura adatta per la fusione nucleare, per cui diventerebbe una stella. Nel Sole l’idrogeno, bruciando lentamente con la reazione di fusione nucleare, s’esaurisce lasciando un 30 nucleo inerte d’elio al centro e la regione con le reazioni nucleari dell’idrogeno si sposta in una shell più esterna, facendo aumentare la luminosità e le dimensioni dell’astro. In questo momento il Sole sta bruciando idrogeno con produzione d’ elio nella sequenza principale del diagramma di Hertzsprung-Russell e si trova in equilibrio idrostatico tra la pressione dovuta alle radiazioni delle reazioni termonucleari e la forza gravitazionale. Quando tutto l’idrogeno nel centro dell’astro sarà convertito in elio il Sole subirà un collasso gravitazionale per la mancanza della pressione delle reazioni di fusione nucleare che contrastano la forza gravitazionale. Il collasso causerà un aumento della temperatura sufficiente ad innescare la fusione nucleare dell’idrogeno nel guscio esterno e questo causerà l’espansione della stella fino ad arrivare ad inglobare Mercurio. L’espansione genererà un raffreddamento dell’astro che diventerà una gigante rossa. Quando anche l’idrogeno esterno sarà bruciato il Sole subirà un altro collasso che porterà la temperatura a 100 milioni di gradi in modo da innescare le reazioni nucleari di fusione dell’elio in ossigeno e carbonio. La fusione dell’elio terminerà nel giro di qualche decina di milioni d’anni ed i prodotti della fusione s’accumuleranno inerti nel nucleo. Si verificherà un nuovo collasso con aumento della temperatura e conseguente fusione dell’elio del guscio esterno e dell’idrogeno ancora più esterno. La stella s’espanderà di nuovo fino ad inglobare Venere, incerto è il destino della Terra che forse sarà inglobata anch’essa. Tra 7,8 miliardi d’anni, terminate tutte le fusioni nucleari, Il Sole perderà gli strati esterni con una sorta di vento e collasserà ancora in una nana bianca delle dimensioni della Terra. La nana bianca si raffredderà e nel corso di centinaia di miliardi d’anni si spegnerà definitivamente, trasformandosi in una nana nera. Il Sole, non superando il limite di Chandrasekhar di 1,44 volte la massa solare, non esploderà come una supernova di tipo II. Quando il Sole si sarà esaurito non ci sarà più il calore sulla Terra e la vita non sarà più possibile. Potrebbe essere il momento della fine del mondo per gli uomini sulla Terra. Secondo alcuni, la fine della vita sulla Terra potrebbe avvenire anche prima, tra un miliardo d’anni, per effetto dell’aumento della temperatura, quando tutta l’acqua sul pianeta evaporerà e la vita non sarà più possibile, tranne negli oceani profondi. Forse sarà abitabile Marte per l’aumento della temperatura tra un miliardo d’anni. Dio che ha creato l’universo, la vita sulla Terra e l’uomo, ha poi mandato il Figlio, Gesù Cristo. La Parola di Dio ritorna a Dio, si richiude in sé stessa. Dio chiude il sipario, come l’ha aperto, tiene la regia di tutto. Ha dato l’inizio, darà anche la fine a tutto l’universo. Dio è l’alfa e l’omega di tutto l’esistente. Esiste il principio e ci sarà la fine di tutto nell’universo.